,

E niente, io sono ancora qua

luglio 05, 2019
Riemergo, periodicamente. 


(con meno stile che in foto, ma vabbè). 

Mi sono riletta questo post qui -che non a caso campeggia nella home del blog- e vi giuro che condivido ancora ogni singola parola di quello che ho scritto. Non mi capita quasi mai di rileggermi e non voler cambiare nulla ma stavolta sì. Sono ancora totalmente d'accordo con me stessa. 

Sono stata un po' a zonzo, mi sono fatta prendere la mano dagli impegni: cose belle, sorprese che "anche no grazie ma impariamoci a convivere che non c'è soluzione altra", cose brutte masticate amaramente via. Non rimando più assolutamente niente di tutto quello che è in mio potere fare, che oggi vai a letto preoccupandoti e domani qualcuno ti sta preparando il funerale. 


Continuo ad amare i glitter e il makeup, ne compro infinitamente meno. In compenso, accumulo libri da leggere, lingue da imparare, viaggi da fare, piatti da provare e film da vedere senza limite alcuno se non quello del mio gusto/desiderio.

Dopo un inverno di piastra implacabile ho lasciato i miei capelli al loro mosso naturale: ho ricevuto talmente tanti complimenti da mettere in discussione il mio senso estetico. 

Quest'estate, per la prima volta da molti, moltissimi anni, farò due settimane piene di bagni e mare e arrivo alla prova costume in piena forma. Tonda, ma sempre una forma è. 

Mancano pochi mesi ai miei 45 anni e ho imparato a convivere con un sacco di cose. Ma a una rete sterile e solo vetrina, non so proprio rassegnarmi. 

Cosa diciamo alla morte della blogosfera? Non oggi. 



Vi abbraccio, vostra.  

10 commenti

  1. Probabilmente il mio commento non avrà molto senso, ma oggi riflettevo su quanto la paura del diverso si stia radicando nella gente assumendo anche la sfumatura della paura di essere diversi. E questo lo noto tantissimo oltre che nella vita di tutti i giorni, anche nel web. Quando eravamo attive con i nostri blog, a prescindere dal seguito, eravamo tutte diverse, ognuna con uno stile, dei gusti, delle proposte. Si comprava tanto makeup, anche perché le proposte erano continue ma così diverse tra loro e così stimolanti. Sicuramente c'era la palette del momento da avere assolutamente, o il rossetto di tendenza, ma ognuna di noi cercava comunque di personalizzarne l'uso, adattando i prodotti ai propri gusti, alle proprie caratteristiche. Mi rendo conto che adesso il diverso non esiste o comunque non è apprezzato, non fa presa. Vagonate di palette nude, tonnellate di rossetti mattone ed illuminanti da mettere esclusivamente su nasi rifatti, labbra turgide e arcata sopraccigliare definita dal microblading. Una piallata di photoshop e la foto perfetta è fatta. Uguale a centinaia di altre. Trovo la cosa alquanto triste. Ed è questo che scoraggia, almeno per quanto mi riguarda, una presenza costante sui social o sul blog. Il piacere di scrivere è sempre lo stesso, anzi forse anche aumentato, da una maggiore esperienza, una maggiore consapevolezza, ma poi sopraggiunge l'assenza di confronto e l'entusiasmo passa.
    Per me tu sei una di quelle persone che non solo non si omologa, ma rivendica la sua diversità in ogni sfaccettatura, per questo leggerti è sempre un piacere e da parte mia avrai sempre un riscontro, una parola che ti dice "hey, sono qui, ti leggo e apprezzo ciò che sei e ciò che scrivi".
    Scusa il papiro.
    Grazie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma grazie a te <3 Sulle grandi differenze non so: credo che a una ventenne o in generale a chi si avvicina oggi al mondo della cosmesi le nuove uscite facciano lo stesso effetto che facevano a noi le nostre... è solo che è oggettivamente difficile avere una rivoluzionaria idea se si parla di rossetti, almeno da un certo punto di sviluppo in poi. Va anche bene così eh: ci crederesti tu a un rossetto che ti fa il caffè? :D

      Elimina
  2. Anche io sono ancora qua, con immenso piacere. Un abbraccio

    RispondiElimina
  3. Io ci sono, ti leggo e ti seguo ancora. Anche periodicamente mi piace che tu passi di qui per noi. Baci.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu sei una colonna portante di quella blogosfera che ho amato e rimpiango. Grazie per esserci sempre<3

      Elimina
  4. Anche io non mi rassegno ad una rete sterile e solo in vetrina! Ti seguo da qualche anno sempre con piacere anche se commento poco, per pigrizia confesso...Sono d'accordo con chi dichiara che i blog non sono morti, ma solo quelli brutti. E il tuo non fa parte di questa categoria. A me piace molto leggere e penso di saper riconoscere chi scrive bene e lo fa bene e con passione. Mi spiace assai che l'interesse generale sia emigrato su Instagram. Certo non lo indico all'indice delle cose brutte della vita...anzi! Pure io per poter seguire le persone che leggevo su i blog mi sono iscritta ai loro canali You Tube e Instagram , è di fruizione più dinamica e leggera, ma io sono ancora affezionata ad una lettura calma e ponderata, sia che si tratti di una recensione di un rossetto, di un libro o di un viaggio; anche di un approfondimento su un tema più profondo. Non vorrei mai che si perdesse questa bella abitudine. Un grande abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Primo: grazie per le belle parole, davvero.

      Poi: concordo, IG e Youtube sono per me legati a una fruizione più leggera ma resto legata alla parola scritta. Forse è questione di età o forse di semplice gusto ma sono certa che continuerò a scrivere sempre :)

      Elimina

Instagram