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Senza vergogna

marzo 15, 2012
Ci sono nudi e nudi. 

Ci sono i "nudi artistici" che trovate nelle officine dei vostri meccanici e che vi vergognereste di appendere in ufficio, le furbette allusioni di farfalline sanremesi, i seni usati nelle pubblicità del silicone (che, onestamente, ho sempre trovato coerenti...) o del gorgonzola.

Sono nudi che raccontano un mondo pensato da uomini e per uomini, in cui le donnne, che da sempre li educano, hanno fallito. Un mondo che svilisce tutti quelli che vi partecipano: dalla modella che posa al creativo(??) fino al cliente medio. 


Tra i tanti danni che produce l'uso del nostro corpo e del nostro nudo, non da ultimo va considerato l'impoverimento del nudo in sè: che può essere un momento intimo, privato e quotidiano, ma assumere anche un senso pubblico, politico e sociale. Può significare davvero qualcosa.

Come questo calendario, realizzato da Maryam Namazie e moltre altre donne (e uomini, perchè non tutti sbavano sull'ipotesi di un seno...) in solidarietà alla blogger egiziana Aliaa Magda Elmahdy, che lo scorso novembre ha pubblicato una sua foto nuda su Facebook e Twitter come «urlo contro una società di violenza, razzismo, sessismo, violenza sessuale e ipocrisia». 

Aliaa
 

Nudi bellissimi perchè veri, perchè voluti, perchè pieni di senso e valore. 

Perchè, come dice una delle donne protagoniste di questo bellissimo calendario, "Siamo da celebrare, non da censurare".

Un' iniziativa che si é estesa a macchia d'olio, coinvolgendo donne di ogni dove, come in questo video che arriva dall'Iran

 
 
Il calendario completo, invece, lo potete scaricare qui e appendere senza vergogna nei vostri uffici e nelle vostre case.

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