Vengo meno al consueto alternarsi di libri e film per il post del mercoledì sera e vi parlo nuovamente di un film perchè ho, letteralmente, l'urgenza di farlo. Ho visto The Impossible la scorsa settimana e da allora non smetto di pensarci.
E' ispirato a una storia vera, quella di una famiglia che è riuscita a sopravvivere, e a ritrovarsi, dopo lo Tsunami del 2004 ed io ero graniticamente certa che avrei pianto dal primo all'ultimo minuto.
Voglio dire, io sono una che si commuove, e non esagero, con uno spot super commerciale. Figuriamoci con un film come questo.
Invece, a dispetto di ogni mia previsione e di ogni mia predisposizione, questo film non mi ha commosso nemmeno per un momento. I miei occhi sono rimasti insensibilmente asciutti. E siccome la storia è davvero toccante e io non sono una senza cuore, l'unica spiegazione possibile e plausibile che mi resta è che questa storia è stata raccontata male. Malissimo.
Forse perchè nonostante la crudezza di alcune scene è una versione troppo patinata, forse perchè gli attori protagonisti (intendo la Watts e McGregor) hanno l'intensitá di un ghiacciolo sotto il sole di ferragosto, forse -soprattutto-per un finale che porta in salvo 5 persone in un aereo perfettamente pulito (mentre i protagonisti no, loro restano testardamente lerci fino all'ultimo secondo: lei è stata addirittura sottoposta a due interventi ma nessuno ha trovato il tempo di disinfettarle la ferita in viso...) che si lascia dietro una miseria enorme ma no, non si preoccupa di caricare nessun altro in volo con sè, anzi. I poliziotti fanno cordone all'ingresso, ad evitare ingressi indesiderati.
...mi ero ripromessa di non essere così virulenta nel mio attacco e invece, vedete bene. Io mi auguro che il finale sia stato modificato e che quell'aereo in realtà fosse pieno di persone.
Quello che so per certo è che questo film è davvero riuscito nell'impossibile: irritarmi, laddove invece doveva commuovermi.
Ricordo lo tsunami come fosse ieri ,spero anch'io quell'aereo fosse pieno nella realtà!
RispondiEliminaLa watts a volte non mi è dispiaciuta,ma mai esaltata..me spietata..
Macchè spietata...per me sei stata anche gentile ;)
EliminaHo visto questo film prima che uscisse nelle sale italiane. L'ho visto in inglese, e mi è piaciuto. Sarà che sono facilmente impressionabile e già alla scena dello tsunami ero devastata, sarà che la Watts a me piace tanto, tant'è che non l'ho trovato così male.
RispondiEliminaIn effetti, se mi ci fai pensare, il finale è un po' "strano" e, a questo punto, mi domando anche io se sia andata davvero così (all'epoca ero solo felice che fosse "bene").
Anch'io vedo sempre i film in lingua originale! Certo che è bello che finisca bene, e la storia di come si sono ritrovati, anche al netto di eventuali licenze filmiche, è stupenda (ma io mi bambini non li avrei MAI abbandonati...). però non è riuscito a convincermi. Magari ero io a non essere predisposta quella sera, ma ripeto: io mi commuovo con uno spot...
EliminaQuesto film mi incuriosiva, ma visto come ne parli vedrò di starne alla larga XD
RispondiElimina:D Ma magari se lo trovi in tv guardarlo: io sono sempre curiosa di conoscere la vostra opinione
EliminaAnch'io l'ho visto pochi giorni fa, a me è piaciuto proprio perché non è caduto troppo nel tragico ma è riuscito a "documentare" la storia di questa famiglia e quella che doveva essere la situazione (ospedali intasati, governo locale impreparato a gestire una sciagura di tale portata..).
RispondiEliminaE anche il finale è triste ma veritiero, se ricordi l'aereo viene fornito dall'assicurazione privata della famiglia che li porta in un ospedale a Singapore (se non ricordo male). Secondo me la regia ha voluto proprio sottolineare il contrasto tra gli scampati alla tragedia, che non avevano neanche le scarpe ai piedi, e la cabina immacolata dell'aereo privato. Il contrasto tra la povertà e la mancanza di mezzi delle strutture sanitarie ecc di quel paese (ancora di più in quella situazione di disastro) e l'efficienza e la ricchezza (e lo spreco? visto l'areo vuoto) di altri paesi.
In effetti il patetico, che era un rischio concreto, è stato evitato...Mi piace la tua interpretazione, anche se devo dire che io non ho notato l'accenno "polemico" che dici tu e credo che sia la tua sensibilità che ce l'ha aggiunto. Sai che io il fatto che sia citato il nome della compagnia assicurativa l'ho trovato fastidioso, al limite del buon gusto che il Product Placement permette? Però è evidente che ormai ero pregiudizialmente contro.... ;)
Eliminavoglio provare a vederlo, così avrò una mia opinione..quando avrò un po' di respiro finiti gli esami.
RispondiEliminaFransis, aspetto di sentire la tua (in bocca al lupacchiotto)
EliminaIo devo ancora vederlo e spero di trovarlo presto.
RispondiEliminaNon so se mi piacerà perché comunque mi è capitato di leggere pareri contrastanti in merito, però sono curiosa di farmi un'idea personale.
E io ovviamente aspetto di conoscerla:)
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