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66210. E alcuni altri numeri.

ottobre 18, 2013
Il 18 ottobre del 1943, alle 14.05, diciotto carri bestiame, stipati da 1023 persone, tra cui oltre 200 bambini, tutte provenienti dal Ghetto Romano, partivano dalla stazione Tiburtina, destinazione Auschwitz. 

Solo 16 (e nessun bambino) torneranno indietro. 66210 è il numero di Settimia Spizzichino, unica donna ad essere sopravvissuta.



Il numero complessivo di romani di religione ebraica deportati fu di 2.091 (1067 uomini; 743 donne; 281 bambini); di essi, sono tornati 73 uomini, 28 donne, nessun bambino.



E se qualcuna è minimamente infastidita da un post di questo genere su un blog di questo tipo, per favore: se ne vada subito. 

15 commenti

  1. Infastidita?? Chi potrebbe esserlo?? Piuttosto fa venire un magone pensare che certe cose non sono solo film ma fatti realmente accaduti...

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  2. E' un orrore a cui molti non credono,è bene ricordarlo.

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  3. Quando ho condiviso questi "dati" sulla pagina "Ritratto di Signora" mi sono venuti i brividi ed il pensiero non mi ha abbandonata per tutto il giorno, soprattutto per la combinazione con ciò che riguarda Priebke e tutto il resto.

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    1. Anche per questo ho deciso di ricordarlo quest'anno, per quella combinazione a cui accenni tu...

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  4. Io non capisco come qualcuno possa credere che i campi siano stati solo un'invenzione di americani e ebrei, come se per screditare i tedeschi questi avessero architettato tutta una serie di storie e foto strappalacrime. Più delle cifre a me fanno venire i brividi QUESTE persone, che negano una ferita nella storia (tedesca soprattutto) che ci portiamo dietro.
    I tedeschi dal canto loro si stanno riscattando egregiamente, però l'associazione tedesco=nazista è ancora molto molto comune.
    Io adoro la Germania e sentirlo mi fa tanto male quanto sentire che 6 milioni di persone uccise sono un numero spropositato.

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    1. I tedeschi, a differenza di noi italiani, hanno voluto e saputo fare i conti con la loro storia. Il resto dell'Europa, e ci includo la stato pontificio e tutto il suo senso e valore, no. Ricordo perfettamente la nostra guida ad Auschwitz: quando una ragazza - giovanissima- le chiese come potessero accadere cose simili senza che i villaggi vicini se ne accorgessero, senza che la Chiesa facesse qualcosa, le disse :"Tutti sapevano. Tutti".

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  5. Non si può vivere (e parlare) di sole frivolezze. Certe cose vanno ben tenute a mente, ricordate. E' bene entrare in quell'orrore per decidere di non farlo tornare più.

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    1. Giusto. Perchè un popolo senza memoria è destinato a ripetere i suoi errori.

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  6. Siamo un popolo notoriamente senza memoria, meglio che in ogni spazio possibile si ricordi cosa è successo, di cosa siamo stati capaci. L'abbraccio è ricambiato

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    1. In pratica ti ho appena citata qui su. Un bacio forte

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