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Shein on me*

ottobre 04, 2021
Beauty e Lifestyle Blog

Shein è la quintessenza del fast fashion e della cineseria, in combinato disposto ricoperto di glamour e glitter. 




Incarna moltissime cose che credo siano sbagliate: sfruttamento della manodopera, materiali scadenti, taglie cinofalliche, appiattimento dell'offerta.

Molti altri brand, non solo low cost, possono essere accusati delle stesse cose. Qui siamo al punto più estremo ed esplicito- nei limiti: nessuno vi dice "Hey! Venite a comprare da me, affamo i dipendenti e inquino senza scrupoli". 

Per questo non avevo mai preso nulla da loro. Fino a quando quest'estate non sono dimagrita. Non sapendo se l'anno prossimo avrò questa taglia (poi ne parliamo, sì) non avevo voglia di spendere molto, soprattutto tenendo conto che ho già un armadio pieno di taglie che non indosso. 

Così ho ceduto. Ho filtrato per materiali, studiato millemila volte taglie e recensioni, fatto il mio primo ordine. Che dire? Spedizione velocissima, tracking ottimo- fino all'arrivo in Italia, poi c'è un buco nero, procedura di reso facile e gratuita. Macchina da vendita perfetta che ha risolto anche il problema dogana: inviano i pacchi ad un loro HUB europeo e solo da lì la spedizione è destinata al cliente finale. Anche il reso, lo fate facile facile da qualsiasi ufficio postale. Poi dice come si diventa colossi.  



E se la logistica è impeccabile, anche lato prodotti non posso lamentarmi molto: la qualità è migliore di quanto mi aspettassi-anche se sempre di "cinesate" parliamo- e la vestibilità non è male.

Mi sono così entusiasmata che ho fatto anche il secondo e terzo ordine. Il secondo un fallimento totale: le taglie dei costumi mi hanno ingannata, ho reso tutto. Ma se non altro ho capito meglio. Infatti al terzo, quello che ho reso è stato per gusto e non per taglia. 

Insomma, ho la quadra: ho capito, più o meno, secondo Shein che taglia sono. So che non ci sono problemi di dogana e il reso è facile da fare e con tempi di rimborso corretti. Usando i filtri e guardando le foto dei consumatori (il vero catalogo lo costruiscono i clienti, a costo zero) è davvero difficile non trovare quello che cerchi, data l'enorme offerta. Ed è anche davvero difficile che non resti nel carrello qualcosa che non cercavi ma ti è piaciuta. 

Farò il mio quarto ordine? In linea teorica no, per i motivi detti all'inizio. In pratica, non ne sono per nulla sicura. E' un misto quasi perfetto. 

Ma la verità è che questo è un dilemma da cui io non riesco bene ad uscire da ormai molto tempo: se anche gli altri brand fanno lo stesso, o quasi, perché spendere di più? Se ovunque le taglie sono assolutamente aleatorie, a che serve provare in camerino? Se i materiali sono ovunque scadenti e cotone e la seta sono chimere introvabili, almeno che mi costino poco, no? 

Non ho la risposta a queste domande, e non ho il budget per comprare dalle piccole artigiane, in un circolo vizioso pressoché impossibile da spezzare.

Quindi resto nel guado. Voi, come fate?   

           

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