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Phileas Fogg, portami con te

maggio 14, 2021
Certe volte, dal nulla e per percorsi mentali che mi restano oscuri, i libri mi chiamano a gran voce. All'improvviso, senza connessioni o motivi apparenti, mi viene voglia di leggere un determinato libro. Non capita spesso, ma quando succede so che devo seguire l'istinto.  

E' stato così con "Il giro del mondo in 80 giorni", che non ha certo bisogno di mie presentazioni. 



Stranamente, non avevo mai letto Verne. Non so spiegarmi come mai, ancor meno ora che l'ho fatto, perchè l'ho trovato strepitoso.

Oggi non mi capacito che sia stato soppiantato da Geronimo Stilton e trovo francamente inaccettabile che non ci siano decine di meravigliose edizioni illustrate e pop-up dei libri di Verne.

Questo romanzo è una perfetta lettura d'evasione. Ovviamente è pieno di avventure ed eventi immaginifici e mirabolanti ma ha anche un sottile umorismo e un'ironia modernissima che lo rendono piacevole in ogni momento. 


(dai, come si fa a non sorridere a questa foto, anche tolta dal suo contesto è perfetta) 


Ho amato molto questa storia, che è pura delizia. Magari anche per il periodo che viviamo, ma io ho sentito lungo tutte le pagine del libro una continua sensazione di scoperta e di compassata, sobria, borghese meraviglia. 

Un fascino e stupore senza sosta attraverso mille mondi diversi. Mi ha regalato quella gioia pura delle letture infantili, del potenziale infinito e del viaggio in poltrona.


  
C'è tutto il senso della bellezza e della potenza del raccontare storie, in Verne.  

2 commenti

  1. "Oggi non mi capacito che sia stato soppiantato da Geronimo Stilton e trovo francamente inaccettabile che non ci siano decine di meravigliose edizioni illustrate e pop-up dei libri di Verne."

    Questa frase è da incorniciare.
    Anche io non me ne capacito.

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  2. Non ho mai letto questo romanzo, ma, solo una versione illustrata sulla raccolta di un giornale anni '50 che non so come sia arrivato a casa mia (giuro sono classe 1970, non è arrivato di prima mano!) é un ricordo che fa parte della mia infanzia. Hai ragione, certi libri ci chiamano in certi momenti e bisogna rispondere alla chiamata, assolutamente. Anni fa mi ero bevuta letteralmente sia i libri di Salgari sia la serie dei tre moschettieri, trovando contenuti oltre che svago in letture cosiddette per ragazzi. Non conosco i testi di Geronimo Stilton, ma non penso che, per quanto buoni si possano permettere di cancellare tutta una serie di letture che permettevano anche una lettura del cambiamento di usi e costumi. Sarà che sono per il vintage di qualità :-))))

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