2019 Book on a shelf #1

maggio 03, 2019
Il 2019 è stato, finora, un anno strano per quanto riguarda libri e letture. Ad oggi ho letto meno opere di quanto normalmente avrei fatto ma non perché non abbia letto o abbia letto volumi da millemila pagine. 

Ho letto di meno numericamente parlando perché ho scelto libri dalla lettura complessa, che mi hanno richiesto tempo e particolare attenzione. 



Il più impegnativo di tutti, ma anche uno dei più bei libri mai letti, è stato "Jakob il bugiardo" di Jurek Becker.  


Sapete bene che non vi racconterò la trama, rovinandovi il gusto della lettura. Posso dirvi che è il 1945 e che siamo in un piccolo ghetto ebraico della Polonia occupata dalle truppe naziste. Quello che invece devo dirvi è che questo è un libro pieno di speranza ed ottimismo, sul senso della letteratura e sull'importanza e il significato di raccontare storie. 

Ho faticato moltissimo all'inizio, per colpa della descrizione della quarta di copertina (sono spesso inaffidabili, ormai dovrei saperlo): mi aspettavo un romanzo pieno di quello scoppiettante humor yiddish e mi sono trovata di fronte un'epica narrazione di bontà e positività. 

Avete presente il Think Positive americano? Tutte quelle belle citazioni sull'ottimismo e la gratitudine? DIMENTICATELE. Questo è un libro pieno di speranze concrete, fatte di terra, sangue e piccoli grandi gesti quotidiani. 

Un libro che resta fermamente, dolorosamente radicato nella realtà trasfigurandola continuamente senza mai negarla. Una incredibile, potente dichiarazione d'amore per la letteratura. 



Perché, come dice Pennac: soprattutto, leggiamo contro la morte.  

6 commenti

  1. Semplicemente GRAZIE.. mi hai emozionato e fatto venire voglia di comprarlo :)

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    1. Un complimento più bello non potevo desiderarlo. Grazie mille:)

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  2. Per me il 2019 segna il ritorno alla lettura di contenuto e non solo di svago. Il libro che mi ha fatto svoltare é stato Estetica del vuoto di Pasqualotto, un libriccino che mi ha costretto a leggere ponendo attenzione, quasi uno studio. Mi sono riappropriata del piacere del leggere per capire, del riflettere su quello che si legge per farlo mio a mio modo. Come l'autore porta l'attenzione sul vuoto e le radici estetiche, culturali e religiose mi ha costretta a riflettere in modo non egoriferito per cui é stato un vero regalo

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    1. Io avrei tanto voluto passare la mia intera vita studiando. Se non fosse che ti pagano una miseria- quando ti pagano- avei volentieri perso diottrie su diottrie leggendo. Questo per dire che capisco bene il "piacere di leggere per capire" anche se mille intoppi logistici me lo rendono rarissimo. Però hai ragione: bisogna che recuperi questo aspetto della lettura.

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  3. Preso. Non potevo evitarlo dopo aver letto questa recensione. E poi è un Neri Pozza, ed io generalmente amo i Neri Pozza, se non costassero un occhio li prenderei tutti.
    Quest'anno mi sembra di aver fatto pace con la lettura, sto leggendo decisamente di più dello scorso e, fino ad ora, mi sono imbattuta in libri molto belli, ma ancora nessuno che mi abbia "sconvolta". Quando lo leggerò ti farò sapere. Grazie.

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    1. Non sai che responsabilità mi sento addosso ora! Aspetto il tuo parere, mi auguro davvero ti piaccia!! Sui Neri Pozza: hai ragione. Ci sono alcune case editrici che ultimamente amo molto: e loro sono sicuramente inclusi. Ti abbraccio forte:)

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