Cose che ho imparato nel 2018

dicembre 30, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Il mio personale capodanno è settembre, lo sapete. Ma certo in questo periodo dell'anno non sfuggo a bilanci e buoni propositi. Chi sono mai io per resistere a certe tentazioni? 



Chè poi questo 2018, anche se ve l'ho raccontato meno del solito, è stato pieno di sorprese. Scopriamo assieme cosa ho imparato.

Qui dovrei inserire una frase acchiappa Seo del tipo "le cinque cose", "le dieci lezioni", "i tre segreti". Sceglietene una voi a caso, io e la Seo non siamo più amiche da tempo.

Sono una donna d'amore (anche se faccio l'albero di Natale e non ho la vasca da bagno)


Più passano gli anni, più le priorità mi sono chiare. 

I miei affetti- pochi, selezionati in base a criteri rigidissimi - occupano uno spazio gigantesco nella mia vita e ne occuperanno sempre di più. E finalmente non ho più bisogno delle feste per ricordarmi quanto preziosa sia una serata passata con chi ami. 

Non devo fare tutto quello che posso fare

Posso imparare a padroneggiare la nobile arte degli origami così come la perfetta lievitazione di un soufflé. Posso fare tutto-o quasi. Ma non sono obbligata a farlo. E' mio diritto scegliere. 

Anzi, se c'è un dovere che ho, paradossalmente, è proprio quello di ricordarmi che non ho doveri. Non quando si parla di passioni. 

Amo il Bullet Journal. Degli altri. 

Ammiro estasiata la meraviglia di certe pagine e disegni. Applicandomi moltissimo, e trovando una giratempo, potrei arrivare a un risultato accettabile. Oppure posso riconoscere i miei limiti, comprare un'agenda adorabile e con le pagine già organizzate come mi serve e usarla per vivere meglio. E continuare ad ammirare il talento altrui. 

La ricerca del mio profumo è ancora in alto mare 

Sogno da anni un profumo che diventi la "mia firma". Periodicamente mi illudo di averlo trovato, ma non è mai lui. Inizia ad essere sfidante, ma non meno divertente. 

Ne vorrei uno che sappia di libri, gelsomino, sole e vento. Non escludo di inventarmelo io, in un qualche modo che ancora non conosco. 


Mi piacciono i rossetti rossi, ma amo anche i rosini

Lo so che credete sia una originalissima metafora. Invece la scoperta è proprio quella, nel senso letterale. Con mio stupore, amo i rosini quanto i rossi accessi. E mi sento perfettamente a mio agio con entrambi.   

Ci ho messo un po' a capirlo, ma ci sono arrivata. E sì, probabilmente è davvero metafora per altro, ma non tutto deve sempre essere analizzato fino in fondo e subito, no?  



Voi? Cosa avete imparato in questi 12 mesi? 

Diario di una (a) dieta #5

dicembre 19, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Scrivere un post di questo tipo a 6 giorni dal Natale può sembrare un controsenso. Invece, è la cosa più sensata che si possa fare. 

Nella mia esperienza infatti nulla è più dannoso del "ormai ho mangiato un biscotto, tanto vale mangiare l'intero pacco" o anche "oggi è festa, prendo tre fette di torta anche se ero piena già agli antipasti".




Non sarò io quella che negherà la bellezza di un pranzo in famiglia e dello stare tutti assieme a chiacchierare attorno a un tavolo ma il focus principale devono essere le persone e le chiacchiere, NON il cibo. 

Non è facile, e infatti dopo le feste quasi tutti si ritrovano con kg in più da smaltire e peggio messi che a Novembre, ma qualche trucco per sopravvivere esiste... vi racconto i miei.


Stabilite in anticipo i giorni liberi 

Non è che bisogna derogare dal 23 dicembre al 6 gennaio: non c'è bisogno di mangiare panettone ogni giorno per sentire lo spirito delle feste. 



Io personalmente mi tengo "liberi" i 4 giorni di festa e vigilia (perché se sei meridionale, la vigilia è festa tanto quanto) e la Befana. Il resto dei giorni? Continuo a mangiare normalmente, solo vagamente più leggero subito dopo i giorni di festa. 

Provo a tenermi lontana tanto dal continuo ruminare festivo così come dai digiuni pre/post abbuffata per lo stesso identico motivo: voglio godermi le feste, non contare le calorie ogni secondo. 

Non interrompere gli allenamenti

Lo so, la vita sociale ha un picco. Perfino per me, che sono notoriamente orsa, questo è il periodo più pieno dell'anno. 

Però non c'è bisogno di correre maratone o allenarsi per ore intere: bastano quei 20 minuti al giorno. Venti minuti sono un tempo così ridotto che non potete non averlo. E la soddisfazione sarà enorme.



E soprattutto, levatevi dalla testa che vi state allenando per smaltire e abbandonate l'atteggiamento "punitivo". 

Quei 20 minuti di allenamento sono un regalo e una coccola, esattamente come una maschera viso. Io mi sono già scelta uno dei miei allenamenti preferiti di Hasfit ma va bene tutto: una camminata a passo svelto, una sessione di zumba, un giro in bicicletta. 

Darsi obiettivi possibili e a lunga durata  

In quei 15 giorni è come se alzassimo un muro verso il futuro, dal punto di vista dell'alimentazione/cura di sé. Si rimanda tutto a "dopo la Befana". 

La dieta, l'allenamento, struccarsi ogni sera.... è tutto rinviato al 7 gennaio. Poi quel giorno arriva e ci coglie impreparate. 



Io ho già degli impegni presi per gennaio: mi sono regalata un percorso di allenamento personalizzato, con Marco Masoero, che durerà 3 mesi e mi farà arrivare a Marzo- si spera- meglio che mai e ho già appuntamento con la mia nutrizionista. 

Lo so che a molti questa sembra una prospettiva ansiogena. Anche per me le visite di controllo erano un incubo fino a poco tempo fa. Poi ho realizzato che è ridicolo rinviare gli appuntamenti perché non hai raggiunto gli obiettivi fissati: mi affido a professionisti proprio per correggere errori ed imparare. E se qualcosa non è andata nel verso giusto, quello più di tutti è l'appuntamento da non saltare.  

E infine, due piccoli promemoria che valgono tutto l'anno. 

Il primo è che non è tanto quello che mangi da Natale alla Befana, ma dalla Befana a Natale. 

Il secondo è che tutto questo non è per essere magre, non è per entrare nella taglia 40. 

E' per vivere meglio, più a lungo, amando di più noi stesse e il nostro corpo. 



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Cartoline da... Venezia

dicembre 12, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Con quella incredibile originalità che mi contraddistingue ho scelto questo titolo per i miei futuri post sui viaggi


Viaggerò sempre meno di quanto vorrei- a meno di vincere la lotteria. Ma approfitterò sempre di ogni possibile occasione. E siccome spesso, nelle mie ricerche pre-partenza, ho trovato spunti utili dai blog in rete, ho pensato di dare il mio umile contributo. 




Se credete che Venezia sia ingiustificatamente cara, assediata dai turisti maleducati e ridotta a un clichè vivente a uso e consumo di americani e asiatici, avete ragione. Se restate sul tragitto che va dalla Stazione a S. Marco passando per Rialto. 

Ma se vi allontanate dai sentieri battuti anche solo di pochi metri, se solo prendete una qualsiasi minima calle laterale c'è tutta un'altra Venezia che vi aspetta, un posto magico, sospeso nel tempo (in cui esistono ancora le cabine telefoniche).




Per l'alloggio, ho scelto per meri e banali motivi economici, Mestre. Che ha un Ostello che è un hotel di design bellissimo sotto mentite spoglie ed è a tre passi tre dalla stazione. E i collegamenti da e per Venezia sono continui, dal mattino prestissimo fino a tarda notte, a circa 3€ andata e ritorno. 

Il nostro programma per tre giorni prevedeva la visita al Ghetto e al Museo Ebraico, il museo di arte moderna di Ca' Pesaro e quello di Storia Naturale al Fondaco dei Turchi, la visita a Burano e chiaramente S. Marco e Rialto. 

Ci sarà chi vede di più in tre giorni chi di meno. Ognuno ha i suoi ritmi e le sue priorità nel viaggio e meno male, signora miaNoi siamo riusciti a vedere tutto quello che ci eravamo prefissati e anche qualche cosina in più. 




Tanto ho detestato la Venezia delle strade principali, tanto mi ha incantata quella meno nota. Per esempio, è stato divertentissimo scovare il Ponte delle Tette, che porta all'antico quartiere delle prostitute, che vivevano in Ca'rampana. Sì, dare delle vecchia carampana viene da qui. 



(io, controfigura di antica carampana timida)

Siamo riusciti a salire su una gondola per soli 3 euro in coppia, sfruttando il servizio "traghetto" che ti porta da un lato all'altro dei canali. Pur avendone letto prima di arrivare a Venezia sembrava che nessuno ne conoscesse l'esistenza. Voi non fatevi scoraggiare da chi vi dice che non esiste. Riconoscete subito le gondole che effettuano questo servizio: hanno due gondolieri a bordo anzichè uno. 

Per il resto, tocca prendere i vaporetti, che sono carissimi. Noi abbiamo approfittato del giorno della gita a Burano, che con le sue case colorate è riuscita ad illuminare perfino una giornata uggiosa.



(la panchina più fotografata di Burano,letteralmente)


Avendo dovuto fare un giornaliero pieno andata e ritorno l' abbiamo usato per tutti i viaggi possibili e immaginabili. Compreso un confortevole giro di tutto il Canal Grande. 

Abbiamo onorato lo Spritz e i cicchetti e le ombre (bicchiere di vino bianco o rosso), vero tesoro della città scegliendo i bacari secondo l'affidabile criterio "qui ci sono più veneziani che turisti" senza mai rimanerne delusi. 



Passeggiando per calli e vicoletti, siamo arrivati alla Libreria Acqua Alta, posto incantevole: se esistesse la categoria "Librerie più instagrammabili del mondo" sarebbe decisamente sul podio. 




Nessuna delle nostre tappe mi ha deluso. Ma quella che più mi ha sorpresa è stata la visita al Fondaco dei Turchi, che ospita il Museo di Storia Naturale. 




Nella prima stanza c'è lo scheletro intero di un dinosauro e mi sono detta "se partono così non potranno reggere il livello per tutte le sale". E invece. Mi sono divertita e ho amato ogni stanza.  




Riassumendo, che ho già scritto troppo per una "cartolina": non fatevi trattenere dagli stereotipi. Venezia è mille cose, tutte vere e in contraddizione tra di loro ed è tutta da scoprire, come ogni dama che si rispetti. 

"Il primo e unico itinerario che ti suggerisco ha un nome. Si intitola: a caso. Sottotitolo: senza meta".

(T. Scarpa, Venezia è un pesce)

Tanto è così bella che non potrà mai deludervi. 




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All I want for chistmas... 2018 Edition

dicembre 05, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Ora, io lo so che voi non ci credete. Ma questo post è richiesto, ogni anno e a gran voce, da Mister Hermoso in primis. Posso mai io deluderlo??

Ecco quindi un elenco dei miei desideri per questo Natale 2018




Foreo Luna Fofo


Il lancio del loro Ufo, strombazzato in pompa magna, mi ha lasciata abbastanza tiepida. Questo Fofo però, che mi pare sia passato un po' più sotto silenzio, mi incuriosisce non poco.  




Analizzando di volta in volta le esigenze della pelle, modula il programma di pulizia scegliendo quello più adatto. Si ricarica con le pile (400 utilizzi garantiti ad ogni cambio) ed ha un prezzo accettabile- 89€ . Se lo trovassi, in rosa, fucsia o viola, sotto il mio albero non mi dispiacerebbe.  

[ Comfort Zone ] Tranquillity e Davines  OI

Queste sono rispettivamente le mie due loro linee preferite, in assoluto. Profumazioni, ingredienti, texture che ad oggi, nella mia esperienza cosmetica, non hanno trovato paragoni.  

Della Tranquillity proverei volentieri il loro nuovo roll on e il balm  ...continuo sempre a sperare che mettano finalmente in produzione un profumo mentre mi "accontento" di usare il loro blend. Non che il Body Wash o la crema mani  mi dispiacerebbero eh.... 

Della OI vorrei decisamente ogni referenza ma più di tutto il Body Wash e l'Olio multifunzione


Olaplex n° 4 e 5

...ossia lo shampoo e il balsamo, novità degli ultimi tempi che si affiancano all' 1 e 2-disponibili solo in salone- e al 3 -trattamento casalingo che nemmeno mi dispiacerebbe avere. Non è un segreto che io abbia strapazzato i miei capelli e provare i prodotti miracolo del decennio potrebbe farmi gran bene no??

Harry Potter. Hogwarts. Il libro Pop Up 

I Pop Up sono una mia recente riscoperta. Sono libri magnifici, pezzi da collezione. Questo qui è semplicemente geniale: non solo le singole pagine sono pop-up, ma l'intero libro... si smonta e diventa una mappa 3D con castelli e foreste magiche. Ditemi voi se non è un perfetto regalo di Natale. 




Ad ogni modo, credo che qualsiasi libro pop-up, fosse anche sulle chiavi inglesi, mi piacerebbe... 

Chiudiamo questo elenco con un grande classico: un rossetto rosso. 

Come noto, non si possiedono mai abbastanza rossetti rossi. Quando poi promettono di essere unici e diversi come i True Velvet di Lisa Eldridge  è davvero impossibile non volerli. 


Sono super indecisa tra il Jazz e il Ribbon... ma dato che al momento sono sold out entrambi, posso continuare a pensarci su in attesa che la nostra Lisa riempa di nuovo i magazzini. 

Direi che con questo è tutto. Ma aggiungo, a beneficio di mio marito e come promemoria per me stessa, che chiedermi "cosa vuoi per cena stasera?" resta uno dei regali più belli in assoluto. 

Assieme a quei famosi "altri cinque minuti" di abbracci.   





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Quel che (non) resta del mese - novembre 2018

dicembre 03, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Eccoci qui, alla consueta seduta di auto-aiuto per acquirenti compulsive di cosmetica... pronte a curiosare trai finiti del mese di Novembre??  



Devo dire che sono davvero soddisfatta: finalmente, quando ormai credevo non sarebbe più successo, inizio a finire prodotti di vero makeup.

Certo, ci sono come sempre gli Ultra Dolce Garnier all'Avena, il Badedas pompelmo e basilico, i deodoranti Dove in vari formati e l'acqua termale Avène. Tutti abitué di questa rubrica ormai. Capirai.



Dove invece entriamo nel campo dell'incredibilmente eccitante è quando iniziamo a parlare di primer viso e fondotinta. 

Ebbene sì, ho finito non un fondotinta ma ben due. Stupor mundi. 

Uno è il Soft Touch Mousse della Essence di cui vi ho già parlato. Economico, di perfetta resa su di me, facilmente reperibile. Il sacro graal dei fondotinta. Se non fossi una perenne inquieta cosmetica, potrei dire di aver trovato la pace. 

L'altro è il Total Control Drop Fondation della Nyx Cosmetics . Meno economico dell'Essence ma sicuramente ancora accessibile ha l'enorme pregio di essere modulabile come pochi altri passando da copertura leggera a totale semplicemente dosando le gocce. Ora che ho un negozio fisico nella mia città, non escludo di riprenderlo a breve, magari di una tonalità diversa. 

Ma non finisce qui! Ho anche finito il primer viso della Tonymoly, l'Egg Pore Silky Smooth Balm. Se cercate prodotti bio, saltate piè pari questo paragrafo. Altrimenti, se non l'avete mai provato, date una possibilità a quest'ovetto dorato: leviga, opacizza, fa durare il vostro trucco a lungo. Amore vero, insomma.

Peccato non possa dire lo stesso del primer occhi della P2 Cosmetics: alle mie palpebre piaceva talmente tanto che applicato alle 7 del mattino alle 10 l'avevano già mangiato tutto... La verità è che per i primer occhi vale lo stesso che per i fondi: a farmi acquistare brand sempre diversi è la mia smania perenne. Perchè il primer perfetto ce l'ho già, ed il Primer Potion della Urban Decay. A cui per ora sono tornata senza esitazioni.

E infine, un capitolo ad hoc per le maschere viso/impacchi e cure varie. La domenica, ogni volta che posso, è la mia "spa at home day".



Durante questo mese ho i patch labbra Balea e Kiko: entrambi soddisfacenti, nessuno in grado di cambiarmi la vita. Anzi, se avete consigli, fatevi avanti.

Per il viso invece ho scelto un grande classico-per me- ossia la Dark Panda della Skin79: se avete la tendenza a "spegnervi", un toccasana. E ho usato la Beauty & Fuity di Alverde per ben due volte: questa linea mi piace in ogni sua referenza, che posso farci??

Ed ecco, questo è quanto. Soprese? Io sì tanto. 



Raccontatemi di voi!   
    
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