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La primavera in bottiglia, secondo Jo Malone

marzo 29, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Il post di oggi è dedicato a una categoria di prodotti cosmetici di cui rarissimamente in tutti questi anni vi ho parlato: i profumi. 

Se parlo così poco di profumi e fragranze è perché credo sia uno dei prodotti di cui è più difficile parlare in assoluto. Se è già complicato descrivere la resa di un ombretto o la sensazione di una crema corpo raccontare un profumo è una sfida che fa tremare i polsi. 

Lo faccio oggi per una colonia Jo Malone, la French Lime Blossom, che mi ha rubato il cuore. 



La cosa particolare di Jo Malone è che non fa profumi. Le sue fragranze sono colonie o colonie intense. La differenza tra un eau de cologne e de parfum sta fondamentalmente nella diversa proporzione tra alcool, oli essenziali e acqua della formula: le colonie hanno la percentuale di oli essenziali più bassa (2/5%). Questo le rende perfette per essere usate tutto il giorno ed è anche uno dei motivi per cui da sempre sono associate al concetto di leggerezza e freschezza. 

Nella mia eterna ricerca della fragranza al gelsomino perfetta, mentre annusavo di tutto, mi sono imbattuta in questa colonia che classificano come "fiorita leggera" e descrivono così: 

"Parigi, inizio estate. L'inebriante dolce profumo cipriato del fiore di tiglio viene esaltato dalle note del bergamotto e del dragoncello. La fioritura più incantevole."

Io che posso dirvi? Mi ha incantata sotto ogni aspetto. Di fatto è come se foste sedute alla vostra toeletta e tra i i profumi di ciprie e belletti vi arrivasse quello dei gelsomini in fiore dalla finestra aperta. Una ventata di freschezza e dolcezza, in un equilibrio perfetto.

In pratica è la primavera addosso, in tutto il suo splendore: appena spruzzato è frizzante e vivace per poi lasciare spazio a una dolcezza per nulla stucchevole. 

Dello splendore della confezione e della sua piacevolezza credo non ci sia nemmeno bisogno di parlare: perfino dalla mia goffa foto sono sicura che coglie a pieno. 

Per dirla pianamente: Jo Malone ha scoperto come imbottigliare la primavera. 

Ma ahimè, e qui arrivano le note dolenti, su di me la durata è relativamente breve. Essendo una colonia posso abbondare con le dosi e usarla anche su tutto il corpo ma avrei volentieri provato una loro crema corpo per "potenziarne" l'effetto.  

Ma la vera pecca è l'assenza di uno store fisico nelle mie immediate vicinanze combinata all'impossibilità di acquistare travel size dal sito: poiché comprare un profumo senza averlo annusato è come pretendere di fare l'amore restando completamente vestiti questa è una gigantesca difficoltà. 

Dovrò "limitarmi" a ricomprare sempre questa stessa meravigliosa, primaverile ed elegante fragranza fino alla mia prossima tappa di turismo cosmetico. Ah, che vita dura....


Lo ricomprerei: decisamente sì

Lo consiglierei: sì 

Lo regalerei: sì.  

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L'Apostrofo rosa

marzo 27, 2018
Beauty e Lifestyle Blog


Rossetto:  Lidl Cien Lipstick in Berry Passion 


Eccolo qui, un faccione dopo tanto tempo in cui vi avevo lasciate tranquille. 

In realtà volevo condividere con voi due cose: la bellezza di questo rossetto super low cost e il fatto che ho potuto, dopo eoni, legare i capelli. Con un codino striminzito ma li ho legati. E, paradossalmente, mi è venuta voglia di tagliarli di nuovo corti. 

Ditemi che non sono la sola a fare così....   

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Diario di una (a) dieta #2

marzo 26, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Eccoci qui al secondo appuntamento di questa rubrica (qui la prima puntata). 

Sarò riuscita a perdere peso? Avrò vinto la mia dipendenza dalla bilancia? Lattosio e glutine saranno ricomparsi sulla mia tavola? Avrò perso peso? Tutte le risposte a queste domande (e numerosi nuovi dilemmi) dopo questa fantastica diapositiva di me nelle ultime settimane. 



Ebbene sì: queste ultime settimane sono state un vero e proprio percorso a ostacoli per me. Trasferte di lavoro, compleanni, anniversari di matrimonio (il mio, 10 anni. Potevo mai dire di no?) hanno messo a durissima prova ogni mio tentativo. E, sgombriamo subito il campo dai dubbi e vane speranze, le prossime due lo saranno anche di più: non solo arriva Pasqua ma ho in programma una settimana fuori casa di vacanza. 

Mettiamola così: ho evitato la bilancia e non perché mi sia liberata dalla mia sudditanza. Anzi: ho vera paura di quello che sua maestà dirà al nostro prossimo incontro. Pure, in qualche modo, mi conservo speranzosa. 

Ho sgarrato tanto, è vero. Ma ho anche continuato a fare attività fisica ed ho costantemente cercato di compensare o di peccare "responsabilmente". Non sono arrivata- né mai arriverò, a meno che non sia per vero desiderio mio- a scegliere un frutto al posto del dolce quando sono a cena fuori. Però ho scelto un pesce al sale al posto della frittura. Ho evitato di divorare l'intero cestino del pane. Ho bevuto moderatamente e non come la beona che internamente vive in me. Piccoli accorgimenti di puro buon senso. 

E tutto sommato a qualcosa questi trucchetti devono essere serviti visto che le mie misure sono rimaste ferme a quelle dello scorso mese. E i vestiti nonostante tutto mi scivolano meglio che a Gennaio. 

D'altro canto, sono decisamente di nuovo  molto gonfia e ho di nuovo la faccia di Heidi adulta - a mongolfiera e con le guanciotte gigantesche. 

Quindi la grande lezione di questo mese, per le serie "grandi ovvietà", è che se fai attività fisica puoi permetterti molte più cose di quando resti sul divano a lamentarti delle tue "ossa grosse".     




Però resto ottimista: infilerò le mie scarpette da corsa in valigia. Ho deciso di dare una mano cosmetica al mio buon impegno  per lo sprint finale post pasqua (come? Cercate #diariodiunafagiana su Instagram). 

E soprattutto cerco di tenere sempre a ben a mente questa dichiarazione della Rowling, che trovo dovrebbe essere obbligatorio imparare a memoria (qui trovate l'originale): 

"I'd rather be independent, interesting, idealistic, kind, opinionated, original, funny a thousand things, before 'thin'." 

Che cioè, va bene la dieta, vanno bene i trucchetti e amo la sensazione di benessere dopo una bella corsa. Ma farmi ossessionare, no, assolutamente no.  

E voi? Avete qualche altro trucchetto-buon senso da condividere? Temete l'invasione del cioccolato pasquale? Nell'elenco delle cose da preferire prima dell'essere magre che altro inserireste? Raccontatemi tutto!   

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Pennelli fantastici e dove trovarli

marzo 20, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Se penso a quando i soli pennelli cosmetici che esistevano per me erano quelli dello smalto rabbrividisco. 

Oggi che uso un pennello per ogni cosa, finanche per l'applicazione delle maschere, non so onestamente come abbia fatto. So bene che ci sono prodotti che richiedono l'applicazione diretta con le mani eh. Ma so anche che ho sperimentato direttamente la drammatica differenza di resa che l'uso di un giusto pennello può determinare. 

Per cui sono genuinamente convinta che di pennelli non se ne abbiano mai abbastanza ed è uno dei settori cosmetici in cui ancora mi diverto molto a sperimentare e curiosare. Sono un po' come caramelle: uno tira l'altro. 


    

Dico sperimentare e curiosare perché capire quale pennello sia più adatto a fare cosa è scienza sopraffina, quasi arte magica. 

Personalmente utilizzo due metodi infallibili: ascoltare i consigli di MUA e professionisti del settore e/o sperimentare liberamente così come il mio buon senso mi suggerisce. La sola vera differenza è che nel primo caso vado a colpo sicuro nel secondo posso toppare clamorosamente come quando ho preso un pennello per nail art per sfumare l'illuminante (però secondo me funziona benissimo). 

C'è poi un altro punto da considerare, ed è il costo. Ho visto pennelli meravigliosi dal prezzo stratosferico. Per una che non ha mai imparato a tirare una linea di eyliner sarebbero strumenti assolutamente sproporzionati. E, ahimè, lo sono anche per le mie tasche. Quindi quando viene fuori una nuova tendenza in fatto di pennelli (gli ovali, la blender in silicone etc) sapete cosa fa la vostra Hermosa? Va su Aliexpress e compra. 

Ed è esattamente quello che ho fatto dopo che la commessa di Inglot mentre compravo pigmenti a più non posso mi ha proposto un pennello in silicone per evitare il fall out al costo di 20€ circa. Ho memorizzato la forma e gentilmente detto di no. 

Tornata a casa ho ordinato loro, a 3€. 





   

Sono arrivati in meno di un mese e li sto usando da ormai qualche settimana. Lo vedete quello al centro, con la punta a forma di picca? Ecco, lui è IL pennello per i pigmenti

Usavo sempre con grande difficoltà e mille attenzioni i miei pigmenti proprio perchè finivo per trovarmeli un po' ovunque dopo l'applicazione. Ho finalmente scoperto che non era colpa mia- o almeno non del tutto: da quando ho lui il fall out è ridotto a zero e la resa, signore mie, la resa è dieci volte migliorata. I colori sono finalmente pieni, vivi, vibranti. 

LO A D O R O 

A giudicare dalla sua stabilità mente lo pulisco, durerà poco. Posso sempre prenderne un altro o, come più probabilmente accadrà, prenderò una sua versione seria. Non so bene. Quello che invece so è che non starò mai più senza. 

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I blog sono morti, lunga vita ai blog

marzo 16, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
I blog sono morti. Il blogging è morto.


Nessuno legge più i post, è inutile restare qui. Passate a YouTube, passate ad Instagram, dedicatevi al consumo veloce di colori e suoni. Scrivere è fuori moda, nessuno legge e a nessuno interessa. 

Mentre oggi i social saranno intasati di foto/stories/filtri-con-occhioni dal Cosmoprof arrivo io e vi dico questa enorme verità. 


Che non è manco nuova perché se avete un blog ve la siete già sentita dire anche voi. E anche se nessuno ve l'avesse mai detto o se non avete un blog avrete comunque sperimentato il cambio di tendenza e che Instagram is the new black lo sapete eccome. 

I blog sono sempre più simili a piazze vuote di paese, dove trovate solo qualche vecchietta seduta a chiacchierare mentre il resto del mondo si è spostato altrove. 




Non fraintendetemi: a me le stories divertono, le foto stra filtrate pure e vorrei anche perdere quel mio pregiudizio che mi fa associare Snapchat alle tresche extraconiugali perchè  mi dicono abbia dei filtri occhioni giga-mega-fighi. 

Però a me piace scrivere. Mi piace il racconto e mi piace giocare con le parole. Mi piace disegnare percorsi fatti di lettere e emozioni che non svaniscono dopo 24 ore. Mi diverte cercare la foto giusta per un post anche se a volte mi porta via più tempo che scrivere lo stesso post. Adoro l'idea di nuove rubriche- magari fallimentari, magari no. Sono genuinamente affezionata al mio Apostrofo Rosa (manca da un po', giuro che poi torna). E follemente, infinitamente, profondamente grata per tutte le belle persone che questo blog ha portato nella mia vita.  

Sono fuori dal mondo, non è la strada del successo e non sarò mai influencer. Non avrò mai grandi numeri, anzi sono destinata a vederli diminuire, vista la direzione ostinata e contraria che mantengo. Va bene.

Io scrivo questo blog per un solo unico motivo: puro piacere e gioia. 


Sono sicuramente la vecchietta di paese rimasta in piazza a guardare il mondo che cambia (nemmeno glamorous come quelle di Dolce&Gabbana) e tiro fuori sempre meno sedie da piazzare davanti la porta per le amiche che vogliono chiacchierare con me. Ma continuerò a farlo, perché mi piace immensamente. 

Vi sedete con me?    

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Tutto quello che ho imparato sui tatuaggi, tatuandomi #lacura2

marzo 14, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Prima o poi smetterò di fare e pianificare nuovi tatuaggi. Non oggi e nemmeno domani ma succederà. Credo. 

Quello che non smetterò mai di fare invece è di prendermi cura di quelli che ho già (attualmente 5. Se andate curiosando sul mio profilo Instagram li scovate tutti).  

Mesi fa vi ho raccontato la mia esperienza con la  Tattoo Defender [After Ink]. Quando a Gennaio mi sono nuovamente tatuata però ho seguito il consiglio di tanti, tantissimi e ho deciso di usare il Burro di Karitè per curare il tatuaggio. Come sarà andata questa mia esperienza tutta rigorosamente bio? Sarò riuscita nel mio intento? Scopriamolo assieme



Iniziamo da un fatto: trovare un burro di karitè bio e puro al 100% non è così facile, soprattutto se vivi in una città di provincia meridionale. Alla fine però ho trovato questo di Green & Beauty che faceva esattamente al mio caso: nessuna profumazione aggiunta e puro come lo desideravo. 

Certo, ho rinunciato alla parte "sensoriale" della crema. Ma dovendo curare una ferita - ripetiamo assieme: il tatuaggio è una ferita- non ho voluto rischiare in alcun modo. 

Per cui ho usato questo burro- che si presenta solido e biancastro e che si scioglie con il calore anche solo delle mani- applicandolo generosamente. Inizialmente molto più di due volte al giorno: vuoi per la grandezza del nuovo tatuaggio, vuoi per la sua posizione- sul bicipite, mi è capitato spesso di sentire un leggero prurito durante la giornata e di avere bisogno di ripetere l'applicazione. 

Passate tre settimane le piccole crosticine/pellicine erano più o meno ancora tutte lì, il prurito era quasi del tutto sparito ma io sentivo ancora le linee in basso rilievo. E il burro di karitè era finito. Confesso: ho deciso di affidarmi alla chimica tradizionale e ho comprato un Tattoo Defender After Ink tradizionale.  Una settimana di utilizzo e addio ad ogni crosticina e prurito e all'effetto "bassorilievo". 

Forse era solo questione di tempo e avrei ottenuto lo stesso risultato con il burro di karitè? Forse. Ma ho voluto tenermi sul sicuro per non ritrovarmi con un tatuaggio guarito male. 

Questo vuol dire che adesso vi dirò che la storia del Burro di Karitè sia una favola? O che la sintesi è la sola soluzione? Nè uno nè l'altra: invertirò l'ordine cronologico di utilizzo, ecco.  

Al mio prossimo tatuaggio userò nelle settimane subito successive l'After Ink tradizionale per poi  passare a un prodotto tutto bio.    

Perché alla fine la morale è sempre quella fai merenda con girella:  bio e prodotti di sintesi possono e devono convivere nel mondo di tutte noi. Anche quando si parla di tatuaggi. 

E voi tatuate o no, che prodotti usate per curare la vostra pelle con cicatrici?? 

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Elenco ragionato delle mie passioni cosmetiche future #2018

marzo 12, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Una delle ultime serie di post prima della lunga pausa di questo blog, circa un anno fa, aveva questo stesso titolo. Allora ne feci diversi, ognuno dedicato a una particolare categoria. Per il 2018 provo un passo avanti in più: 1 prodotto per ogni categoria, una sola wishlist

Continuo a credere infatti che auto-assediarsi di desideri fisicamente non gestibili nell'arco di 12 mesi sia un grandissimo errore di noi beauty-addicted e che il vero segreto per liberarci di certe ossessioni sia darsi piccoli obiettivi possibili di volta in volta.    







Per cui per questo 2018 sceglierò un prodotto/linea per lo skincare, corpo, capelli e makeup. No, non sto imbrogliando con quel "prodotto/linea". E' solo che per ogni categoria ci sono un po' di sottocategorie e va bene il less is more, ma senza esagerare, ecco. 

Skincare  

Roger & Gallet Aura Mirabilis





Questo brand mi piace moltissimo, da sempre, da quando facevano una linea alla lattuga strepitosamente fresca e deliziosa. Quando ho visto questo video di presentazione della  linea ho capito che doveva essere mia



Ha potenzialmente tutto per diventare un mio grande amore. Mi auguro presto di potervelo confermare. 
  
Bodycare

Qui mi concedo ben tre sottocategorie: scrub, bagnoschiuma, crema corpo. So che sarete d'accordo.  

Scrub: una scelta semplice, non per questo mi auguro meno piacevole, ossia il Peeling corpo della So'Bio Etic al latte d'asina. Questo ingrediente esercita su di me un'attrazione quasi magnetica e qui è in versione bio e low cost.    

Bagnoschiuma: qui, per la prima volta, un prodotto che ho già usato e finito. E chiaramente amato. Parlo del Davines OI Body Wash: se siete curiose qui trovate il post dedicato. Non smetterò mai di amare le profumazioni uniche e altamente sensoriali che in quel di Parma sanno creare anche perchè questa linea, assieme alla Tranquillity [ Comfort Zone ], resta in assoluto una delle mie preferite di tutto il mondo cosmetico e di sempre.  

Olio Corpo: non ho assolutamente idea del perchè, ma ho scoperto di amare molto di più gli oli corpo che le creme. Visto che la luminosità è la mia nuova ossessione, il KAI Body Glow è decisamente nella mia wishlist.

Haircare 

Relativamente economica, facile da trovare grazie a santo Amazon, già provata ma mai nella combo totale. Parlo di Aussie Miracle Moist    



Makeup

Qui avrei potuto inserire mille sottocategorie, lo sapete tutte. In realtà, grazie a una collezione notevole, è il tipo di acquisto beauty che meno sto facendo negli ultimi mesi. Per questo inserisco un solo prodotto, ossia la prossima Urban Decay, la Backtalk


Un trionfo di rosini primaverili che sarà decisamente mio. 

Bene, ci siamo. Questo è tutto. Paragonata alla me di un anno fa sono molto più parca e oculata in desideri e liste.  

Ma la vera domanda resta sempre la stessa: riuscirò a tenere fede al mio elenco o inciamperò in mille tentazioni durante l'anno?? 

E voi? Raccontatemi tutte le vostre vecchie/future ossessioni, sono curiosissima. 

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2018 Book on a shelf #1

marzo 05, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
Ci sono alcuni buoni propositi che tornano puntuali ogni anno. 




Per quanto riguarda il 2108 finora non sono  mancati il:

          - " torno a scrivere" -e infatti eccomi qui 
          - " mi rimetto in forma" - ed ecco la rubrica dedicata


Siccome non c'è due senza tre, non poteva mancare un grande classico, il "leggerò di più". Così ho dedicato un ripiano della mia libreria ai libri che leggerò durante quest'anno. E poi mi è venuta voglia di  parlarne con voi, con cadenza assolutamente random- vedremo quanto leggerò: già in passato mi avete spesso consigliato bei libri, perché smettere ora? 

Ecco quindi la mia mensola dopo due mesi di buoni propositi
















David Grossman- Ci sono bambini a zigzag 

Non c'è libro di questo autore che io non abbia amato. Questo si presenta come una favoletta per bambini: è effettivamente una lettura leggera, ma è pieno di molte altre cose. Prima o poi riuscirò a leggerlo in lingua originale (sì, sto studiando l'ebraico).

Selma Lagerlöf - Jerusalem

Di questa scrittrice svedese, prima donna a vincere il Nobel nel 1909, non sapevo assolutamente nulla. Questo libro mi ha attirato per la sua bella copertina e per il titolo. In realtà Gerusalemme è molto più un luogo dello spirito che la città vera e propria in questo bel romanzo -poteva intitolarsi Canicattì e non sarebbe cambiato molto, credetemi. Mi ha coinvolto senza che quasi me ne accorgessi e arrivata alla fine ne avrei voluto ancora. 

Arto Paasilinna - L'anno della lepre 

Su forte suggerimento di Mister Hermoso, un libro del 1975 pubblicato in Italia solo nel 1994 che, stando a quanto scrivono, "ha creato un genere nuovo: il romanzo umoristico-ecologico". Ora, se questo genere davvero esiste è davvero molto di nicchia... ma anche letto nel 2018 conserva tutta la sua freschezze e piacevolezza. Un piccolo gioiello che mi ha fatto sorridere spesso e sghignazzare qualche volta.

Salvatore Satta - Il giorno del giudizio 

Se mai passerete per Nuoro, qualcuno di sicuro vi parlerà di questo libro. E ne sarete incuriositi. Almeno così è stato per me. E' un libro dalla scrittura potente e con alcuni personaggi stupendi. Ho trovato che fosse più una raccolta di magnifici racconti brevi che un romanzo vero e proprio ma non per questo meno bello. 

Mikail Bulgakov- El Maestro y Margarita

Questa è un'ovvia rilettura. Periodicamente rileggo e apprezzo di nuovo questo assoluto capolavoro, che mi porto anche tatuato addosso. Una storia fantastica che non mi stanca mai e che non mi stanco mai di consigliare. 

Ed ecco quindi i letti finora del 2018: qualche lettura in comune? Qualcosa che vi ha incuriosito? Vi piace questa nuova rubrica?? Raccontatemi tutto!  

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Purple hair, purple hair

marzo 02, 2018
Beauty e Lifestyle Blog
colonna sonora obbligatoria. Premete play e andate avanti nella lettura (almeno avrete ascoltato una bella canzone... mi sa che stà cosa ve la faccio più spesso) . 



Poco più di un anno fa ho realizzato un sogno: avere i capelli viola.




L'ho fatto ben sapendo che era un trattamento estremamente aggressivo e che i miei capelli ne avrebbero sofferto. Nessuna illusione in merito. E se qualcuno vi dice che invece si può fare- e non avete i capelli bianchi di partenza- sappiate che vi sta mentendo senza alcun dubbio. 

Potete usare tutte le creme e i balsami e intrugli riparatori dei questo mondo, potete pregare Sant'Agnese* e invocare Siva Késava**: se decolorate i vostri capelli e poi li tingete si rovineranno.  Quindi se per voi un capello estremamente sano è più importante di un capello viola, questa è una pratica cosmetica che non fa per voi. 

Sia chiaro: tinture di questo genere non faranno mai del gran bene ai vostri capelli ma nemmeno vi renderanno calve, soprattutto con qualche accorgimento. E io ne sono la prova provata (e non solo li tingo. Li piastro. Più volte a settimana). 

Ecco quindi i mie alleati tricologici più fidati + uno universale.  

Creme, impacchi e nutrimento: i miei capelli bramano nutrimento e coccole molto più di prima. Ho usato spesso la maschera Yves Rocher Trattamento Notte al Karitè durante la settimana e l'olio  Alverde Mandorla e Argan come trattamento d'urto nel fine settimana. Per dire: non vi salveranno, ma vi aiuteranno moltissimo quindi sì, servono eccome.  

Shampoo, Balsamo e maschere: inizialmente credevo che i prodotti per capelli tinti fossero i più adatti. Su di me, e tenendo conto che i pigmenti sono diversi dalle colorazioni tradizionali, ho scoperto di no. Infinitamente meglio la resa con prodotti per lavaggi frequenti e/0 per capelli disidratati: sono diventati i miei fidi alleati. Per potenziarne l'effetto ho  inserito nella routine quotidiana di lavaggio anche la maschera

I miei preferiti sono due linee Ultra Dolce Garnier: la mai abbastanza osannata Delicatezza all'Avena e quella quasi introvabile-ahimè- all'Acqua di Cocco e Aloe Vera. Ancora meno facile da trovare- santo Amazon- la Aussie Miracle Moist e Miracle Winter.  

Un altro alleato formidabile è il co-washing (ossia usare solo il balsamo per il lavaggio). E' un trucchetto che stressa molto meno i capelli e aiuta a far durare di più la tonalizzazione. Ho da sempre dei capelli incapaci di reggere la piega. Una lavata veloce con del solo balsamo è una soluzione perfetta. 

Last but not least il mio trucchetto universale... pronte per la rivelazione bomba??


Buonsenso 

Se strapazzate i capelli, si rovineranno. E non state lì a pretendere che siano sempre come uscite dal salone. Io ho imparato ad amare le mille sfumature diverse che prendono man a mano che il pigmento scarica. I primi tempi tonalizzavo anche una volta a settimana (i pigmenti sono vegani e senza ammoniaca quindi fattibilissimo) ma poi mi sono accorta che anche le mille sfumature che prendo strada facendo sono belle. 



E se il Viola è la mia meta, anche tutto quello che mi succede durante il viaggio non è niente ma niente male. 
          
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