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Ispiresciònal post #16

luglio 31, 2016
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Ho idee con cui non sono d'accordo

luglio 29, 2016
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Questo post è un chiaro esempio di schizofrenia cosmetica. Come sia possibile apprezzare tanto un brand ed essere stata delusa dai suoi prodotti non ne ho davvero idea  (o meglio, lo so: è un mix di marketing geniale e campagne di comunicazione perfette per me). 

Sta di fatto che se mi dite Aveda mi entusiasmo.



La filosofia di questo brand, le  idee dietro la formulazione dei suoi prodotti mi piace moltissimo ed è esattamente nelle mie corde. Senza dimenticare l'eleganza e l'attenzione al packaging che tanto conta per me. 

Ma se mi dite Smooth Infusion mi intristisco.  


















Ho comprato questo trio- Shampoo e Balsamo fortunatamente in Travel Size- mesi fa.  

Nella battaglia che porto avanti da anni con il mio mosso naturale - altro evidente segnale della mia schizofrenia, lo so- speravo di aver trovato degli alleati. Tanto ero convinta che dello Smooth nfusion naturally straight ho preso la full size direttamente.

E se non presi di tutte la full size è davvero solo per una botta di culo un mero caso. Le promesse di questa linea infatti sono mirabolanti: una crescente diminuzione dell'effetto crespo grazie all'utilizzo costante. Il Naturally straight addirittura dovrebbe lisciare progressivamente i capelli ricci uso dopo suo. 

Voglio dire: non è una prospettiva allettante? Curare i capelli e contestualmente domarli, eliminando il riccio e il crespo indesiderati. I miei sogni fatti cosmetico.

Peccato che alla prova dei fatti, su di me, nulla di tutto questo sia successo. Il duo Shampoo e Balsamo si è rivelato deludente: i capelli dopo erano secchi e sofferenti, leggermente opachi, riottosi al pettine. 

Il siero lisciante invece almeno un po' devo dire che funziona. Ma è come applicare uno strato di gomma soffocante: mette in piega e tiene lisci, certo. Ma al prezzo di una consistenza e un aspetto non  desiderabilissimi,ecco. 

Ho provato a dosare meglio, ad alternare il trattamento ad altri prodotti e-viceversa- ad essergli fedele per giorni e giorni di seguito. Niente. Non ho mai ottenuto un risultato che si avvicinasse almeno un po' alle promesse e aspettative. Per cui mi sono rassegnata e ho usato lo Shampoo/Balsamo per i pennelli (che sono venuti liscissimissimi) mentre lo Smooth Infusion fa bella mostra di sè nel mio bagno. Almeno è di un colore carino.

Ma la cosa più affascinante di tutte è che, nonostante la mia pessima esperienza, Aveda è un brand che continua a piacermi. 


Lo ricomprerei: assolutamente no

Lo consiglierei: no

Lo regalerei: no

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L'Apostrofo rosa #68

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Rossetto: Essence Lipstick Almost Famous



Questo rossetto resta uno dei miei preferiti di sempre: super-economico, confortevole e luminoso. E perfetto per quando sei di fretta!

Buon fine settimana Gufette:)

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L'Apostrofo rosa #67

luglio 28, 2016
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Rossetto: Cien Lipstick in Brown Nude


...chi me lo doveva dire a me che avrei apprezzato anche i nudini... sarà un segnale di vecchiaia???

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La versione di Hermosa #10

luglio 27, 2016
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Se c'è una cosa che mi piace davvero tanto è scoprire nuovi brand e nuovi prodotti.

Oggi per esempio parliamo di Glass Onion e il suo Pink Fluid*.











Glass Onion è un’azienda tutta italiana che ha come Responsabile Scientifico un cosmetologo, il dr. Borellini. Probabilmente proprio per questo negli anni ha avuto sempre una grande attenzione alla ricerca e alle nuove tendenza, come la cosmeceutica. 

Non è un brand puramente bio anzi, un claim come "La cosmesi è scienza" dichiara apertamente un approccio differente. Molto spesso però tra gli ingredienti ci sono estrati vegetali, oli essenziali, acidi della frutta etc.. Insomma, quel sano e funzionale equilibrio tra natura e sintesi che tanto apprezzo e che non poteva non incuriosirmi.

Il loro Pink Fluid è un esempio perfetto di questo mix: ha un'azione immediata liftante e distensiva ma un INCI- a mio giudizio, più che equilibrato, senza oli minerali nè parabeni. Promette una doppia azione: una distensiva e immediata, e una di maggiore idratazione e luminosità legata all'utilizzo costante. 

Come forse vi avrò detto qualche miliardo di volte, le occhiaie sono uno dei miei crucci maggiori. Da oggi quindi parte il test di questo siero "magico" (parole loro eh) e ne riparleremo a settembre.


N.B. se volete provarlo anche voi potete chiedere un campione omaggio scrivendo a info@glassonion.it



*ditemi che avete capito il perchè della colonna sonora. Ma sappiate che se ci siete riuscite siete contortissime come me:)



Disclaimer: Questo prodotto mi è stato inviato da PR o da azienda a scopo valutativo. Ringrazio l'azienda per questa opportunità. Nessuna condizione è stata posta per l'invio dei prodotti e la recensione rispecchia il mio reale giudizio.

  

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L'Apostrofo rosa #66

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Rossetto: MAC Finally Free - Cremesheen




Stamattina ho avuto una folgorazione: questo sarà il rossetto per l'ultimo apostrofo rosa prima delle vacanze (no, non è oggi. Ma prima o poi alle ferie ci arriverò pure io, ecco)

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L'Apostrofo rosa #65

luglio 26, 2016
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Rossetto: Sephora Rouge Infusion Ruby Extract



Non ho ancora capito se questa tinta mi piace o no come durata. Di certo come colore.  

(...sì, anche questo è un vestito HM della linea basic) 

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Avete bruciato i reggiseni? Ora indossate gli shorts.

luglio 25, 2016
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Molte di voi avranno sentito parlare dell'affaire #iodonnaconglishorts (onore alla creatice dell'#, la trovate qui). 

Riassumendo, per quelle che sono al mare felici e ignorano certe cose: un po' di giorni fa Io Donna ha pubblicato un commento altamente discutibile su chi possa permettersi di indossare gli shorts e chi no. 

Succede - e questo è uno degli aspetti più belli e strepitosi- che decine e decine di donne protestino. E che, goffamente, Io Donna corra ai ripari. Abituate come siamo a sentirci dire che dobbiamo essere più magre, più toniche, senza doppie punte, con la pelle luminosa e senza brufoli etc etc il fatto che tante di noi abbiano trovato la voce per protestare è stata una cosa che mi ha entusiasmato.  

Tutta euforica ho deciso allora di regalarmi un paio di shorts. Un capo che non ho mai preso in considerazione: non faceva per me, mi ci sarei sentita a disagio io e le mie cosciotte. 

Ma il commento di quella giornalaia e la mia naturale reazione mi hanno fatto riflettere: se ero pronta a riconoscere immediatamente il body shaming e a rifiutarlo in quanto tale, forse ero pronta al passo successivo e a decidere da sola cosa voglio o non voglio indossare. 

Quindi venerdì scorso sono uscita con il preciso scopo di comprare un paio di questi benedetti shorts. Avevo la motivazione, c'erano i saldi e sono di gran moda al momento. Avrebbe dovuto essere un acquisto semplice. 

Invece mi sono trovata a lottare con i vecchi timori e pudori. Che la gamba era troppo grande. Che la cellulite era troppo visibile. Che il sedere era troppo grosso. Che mi esponevo troppo ed ero volgare. Credetemi, non esagero: perfino durante il tragitto dall'espositore al camerino di prova mi sembrava di essere fosforescente e di avere gli sguardi di tutti - chiaramente di disapprovazione- puntati su di me. E tutti i modelli mi sembravano troppo corti, troppo stretti, inadatti. 

Alla fine mi sono letteralmente obbligata a comprarne un paio, perché ormai non potevo tornare a casa sconfitta: non potevo permettere a modelli che combatto da anni di avere la meglio su di me. Mai acquisto fu più terapeutico di questo.  

Tornata a casa, ve lo confesso, mi sono chiesta se ci uscirò mai davvero in giro. Se oserò quello che non dovrebbe richiedere nessun coraggio e che invece è stata una lotta con inadeguatezze che sono -credo- tutte nella mia testa.

Perchè non importa nulla che abbia preso la 38 di HM e che la canotta, sempre HM, sia della linea ragazza (170 cm, giusto bei 10 cm in più di quanto sia alta io). Mi ci sento comunque grossa e ridicola. E, probabilmente, un po' mi ci sentirò sempre. 

Ma se lo faccio io oggi, forse le bimbe che oggi hanno 10 anni non avranno nessuna remora, se non quella del loro gusto personale, a indossare un paio di shorts.

Le nostre madri hanno fatto la rivoluzione (anche) bruciando reggiseni. Si vede che la strada dell'emancipazione passa attraverso la moda. 

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Ispiresciònal post #15

luglio 24, 2016
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Dai, che lo state pensando tutte....

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Il profumo del paradiso (in vasetto)

luglio 22, 2016
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A distanza di mesi continuo a propinarvi post di brand/prodotti scoperti al Cosmoprof 2016. In questo caso però credo che la mia scoperta sia davvero solo mia: non perchè io sia così trendsetter ma per l'esatto contrario. 

Mi sa che ero una delle poche a non conoscere La Cremerie brand tutto italiano dai prodotti con ingredienti bio dal 99 al 100% (qui trovate la lista di tutto quello che NON contengono) e dal packaging curato e piacevolissimo.

Immergersi nel loro stand a Bologna fu una vera e propria esperienza sensoriale. Ricordo perfettamente di aver pensato che se i miei sensi erano così tanto gratificati in un ambiente così sovraccarico come il Comosprof, chi sa che effetto meraviglioso avrei potuto godere una volta a casa. 

L'utilizzo della loro crema corpo Cocco, Papaya e Mandorla, natuale al 100%, avrà confermato la mia idea? 
  





Iniziamo dal primo impatto: la confezione è deliziosa. Quella macchina carica di valigie mi fa pensare a viaggi, vacanze, fughe da fine settimana... insomma, a cose bellissime che sanno metterti di buon umore. 

La crema poi è in un vasetto di vetro, simile a quelli di alcuni yogurt très chic, ben avvolto in una velina nera (credo per proteggerlo anche dalla luce diretta: i prodotti bio sono sempre più facilmente deperibili). 
 



Che poi, tra profumazione e confezione vi assicuro che la tentazione di mangiare a cucchiaiate questa crema corpo è fortissima. Guardatela bene e ditemi se ho torto....




Il profumo di questa crema è, semplicemente, il paradiso in vasetto. Credo davvero che il paradiso possa avere questo odore di frutti tropicali e mandorle, non scherzo. La nota del Cocco è leggermente più forte della Papaya e della Mandorla, ma solo appena la applicate. Poi il mix si ricompone e resta un piacevolissimo equilibrio, lontano eoni dalle stucchevoli profumazioni sintetiche.

La texture è piacevolissima: morbida e molto leggera, si assorbe mentre la massaggiate e lascia la pelle davvero idratata e a lungo. Il suo INCI così pulito fa sì che sia una delle poche creme che applico anche sui miei tatuaggi senza remore - e anche che la utilizzi con una certa costanza, consapevole come sono del fatto che essendo bio non potrò tenerla aperta per eoni senza che si rovini.


Non è esattamente un prodotto economico, questo sì: questa crema costa 35€ (ma è il prodotto più caro tra le referenze disponibili, già l'olio, che punto ad acquistare ma in altra profumazione ha un prezzo molto più basso). Ma in questo bel vasetto, oltre alla bella confezione, agli ingredienti di pregio e naturali e alla piacevolezza nell'utilizzo c'è la collaborazione con l'Università di Perugia e una cura che parte dalla semina-in un ecosistema studiato per potenziare gli effetti di ogni specie coltivata, passa per la raccolta- nel miglior periodo dell'anno per ogni singolo ingrediente- e si conclude con la lavorazione con estrazione a freddo- per ottenere il massimo dai principi attivi.

E se non bastasse tutto questo a convincervi, per voi una piccola sorpresa: con il codice hermosalover avrete uno sconto del 15% (valido fino ad agosto). 

Quindi, cosa aspettate? Regalatevi un po' di lusso-come dicono loro Nature is true luxury! 


La ricomprerei: sì

La consiglierei: sì

La regalerei: assolutamente sì, trovo che possano essere un regalo perfetto



Disclaimer: Questo prodotto mi è stato inviato da PR o da azienda a scopo valutativo. Ringrazio l'azienda per questa opportunità. Nessuna condizione è stata posta per l'invio dei prodotti e la recensione rispecchia il mio reale giudizio.



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L'Apostrofo rosa #64

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Rossetto: MAC Hot Chocolate - Vibe Tribe (satin)



Lo so che non è esattamente un colore estivo.... ma applicato leggermente a me piace comunque moltissimo.

Dai che è venerdì, dai che è venerdì, dai che è venerdì!!!

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L'Apostrofo rosa #63

luglio 21, 2016
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Rossetto: Bourjois Aqua Laque Viens si tu roses



Amo moltissimo effetto e colore di questo Bourjois. Peccato che la durata sia pressochè inesistente....

Buongiorno Gufette, forza che il fine settimana è vicino! 

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Tutto quello che ho imparato sui tatuaggi, tatuandomi. #afterink

luglio 20, 2016
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Quindi ormai avete valutato bene le vostre motivazioni, trovato un bravo professionista, sconfitto il timore del dolore. 

Siete definitivamente tatuate. 





Quello che dovete saper ora è che, non importa quanto vi abbia fatto male, avete comunque una piccola ferita in via di guarigione. Leggerete ovunque le solite giuste raccomandazioni: non potete andare al mare o piscina. Non dovete esporre il tattoo al sole (e questo varrà sempre: io già vivo di sola protezione 50, quindi non mi fa alcuna differenza). Inizialmente dovrete lavarlo spesso con un sapone neutro e tenere la pelle ben idratata. 

La coda della freccia del mio tatuaggio, per dire, l'ho dovuta curare più di tutto il resto, da subito. 





Quello che non ho letto da nessuna parte è che il tatuaggio SUDA inchiostro per i primi giorni. Esattamente quello che avete letto. Lo avete lasciato bello preciso e pulito, dopo averlo lavato e idratato. Ve lo ritrovate dopo qualche ora con i bordi sbavati e imprecisi. Panico e terrore. (Perchè non sono rimasta immobile? Perchè mi sono mossa? E colpa mia cazzocazzocazzo). Invece è solo la pelle che suda via l'eccesso di inchiostro: lo lavate e- viva i barbatrucchi, viva l'igiene- siete di nuovo orgogliose portatrici di un tatuaggio splendidamente preciso e ben fatto. 

E le piccole crosticine bianco/trasparenti? (Aiuto! Sto per morire di infezione, mi dovranno amputare tutto). Normale cicratizzazione della ferita. Da NON rimuovere nè stuzzicare: cadranno da sole e la vostra crema le curerà senza traumi.  

Perchè queste due cose non siano raccontate ovunque, non lo capirò mai. E' il motivo per cui ho deciso di scrivere questi post...

Il tempo di guarigione è di un paio di settimane ma, anche qui, ci sono infinite variabili: il tatuaggio che ho fatto a Siviglia ci ha messo molto di più di quello fatto sul braccio. Non so se sia la zona, la diversa mano del tatuatore o la mia pelle ma sta di fatto che quello fatto in Italia è guarito prima e quasi senza nessuna crosta.  

Io ho scelto di curare entrambi con la Tattoo Defender: vi consiglieranno la Nivea come il Betapantenolo o il Burro di Karitè. Sono tutte alternative valide da quanto ho capito/letto. Io ho scelto questa per due motivi: un packaging delizioso (ciao, geni del marketing, sono la vostra cavia preferita) e un INCI con una composizione più che equilibrata. Continuo ad usarla un paio di volte al giorno e credo che continuerò a farlo a lungo. 



E ora, mie care, viene la parte più difficile di tutte: a volte sarà noiosa, a volte vi irriterà, spesso vi farà sorridere. 

Ora dovrete portare conto al mondo là fuori dei vostri tatuaggi, e scoprire come gli altri reagiscono. Ma di questo parleremo la settimana prossima (occhio, che qua finisce che parleremo di tatuaggi per sempre)!  



(per me al momento comunque la seconda frase non vale...) 

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L'Apostrofo rosa #62

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Matita labbra: Kiko Ace of Diamond Lip Pencil in Refined Burgundy 

Rossetto: Mac Lipstick Lustre See Sheer


Guardate bene le punte dei capelli. Ci sono ottime possibilità che cadano sotto le forbici del mio parrucchiere (se lo convinco. Credo sia l'unico al mondo a non voler tagliare...)

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L'Apostrofo rosa #61

luglio 19, 2016
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Rossetto: Rituals Lipstick Brown Red Chique 


(....sì, anche questo è un vestito HM)

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With a Little Help from My Friends

luglio 18, 2016
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No guardate, io lo so. Lo so che si suppone che siate voi ad avere consigli da me e non il contrario. Ma siccome ormai lo sapete che io sono una blogger convenzionale così come la cellulite è un pregio, mi auguro che non vi stupirete della mia richiesta di aiuto. Anche se non riguarda nemmeno il makeup. 

Ho il blocco della lettrice (paura e delirio in libreria). 




Se mi conoscete da almeno un po' sapete quanto questo sia grave e preoccupante per me.

Non importa cosa provi a leggere: riletture di romanzi amatissimi, saggi, romanzi che tutti osannano come capolavori. Niente. Mi ritrovo sempre come la ragazza del dipinto: annoiata, abbandono e fisso il vuoto. 

Ho pensato che fosse un momento, ho dato la colpa a una cattiva scelta, a una stanchezza momentanea ma ormai sono mesi ed è proprio ufficiale: sono bloccata.  

Speravo che l'arrivo dell'estate, delle serate in terrazzo mi avrebbero aiutata ma nemmeno questo è bastato. 

Allora eccomi qui, a chiedervi aiuto: raccontatemi i vostri libri del cuore. Sussuratemi quel titolo magico che consigliate sempre a tutti, quell'autore che non vi ha mai deluse, la poesia che ha ridato senso a una giornata tutta sbagliata. 

Non lasciatemi sola in questo mondo triste fatto di riviste patinate con foto di ricette e modelle improbabili e con poco gusto. Mi sono persa in una selva di immagini e parole vuote e non ritrovo il giusto sentiero.

Siate le mie pollicine, condividete le vostre briciole di lettura e lasciate che mi mostrino il cammino. 


Aiutatemi a tornare quella che sono.

 

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L'Apostrofo rosa #60

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Rossetto: Sisley Phyto Lip Shine Sheer Plum


...scovato il photobomb??? 

Buongiorno Gufette:)

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L'Apostrofo rosa #59

luglio 15, 2016
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Rossetto: HM Beauty matita Jumbo in Rendezvous


Doveva capitare prima o poi.... oggi affronto la giornata tutta in HM: makeup e vestito. 

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Tutto quello che ho imparato sui tatuaggi, tatuandomi. #inking

luglio 13, 2016
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Bene. Avete scelto il tatuaggio e il tatuatore. Avete preso il vostro bell'appuntamento, in uno studio con tutti i santi crismi. Non vi resta altro che aspettare, no? Errore! Dovete parlare con il tatuatore. 

Non l'avete fatto? Tornate allo studio e fatelo. Anche se dovrete telefonare x volte (come è stato per me, per una congiunzione astrale sfavorevole) e vi sentirete un po' stalker. Fatelo. Come ho detto l'altra volta, è la vostra pelle che mettete in gioco e, al contrario di un colore di capelli sbagliato, non andrà via con qualche lavaggio in più.

Quindi, anche se avete scelto uno studio molto quotato e un tatuatore con ottime recensioni, chiedete di parlare con lui/lei. Ne avete diritto, non fatevi dire da nessuno il contrario. Aggiungo io: se mentre ci parlate non vi sentite a vostro agio e/o timore NON andate avanti. 

Senza fare inutili retoriche mistiche, il tatuatore fa un lavoro ed è ridicolo pensare che diventerà il vostro migliore amico e/o comprenderà a pieno il senso per voi di quel tatuaggio, sia chiaro: ma, questo sì, dovete avere di fronte a voi un professionista che sia in grado di darvi risposte adeguate, fughi ogni vostro dubbio e soddisfi le vostre- se ragionevoli- richieste ed esigenze.

Dicevamo: avete scelto il tatuaggio, avete fissato un appuntamento, avete parlato con il tatuatore e vi siete intesi. Ora sì, non vi resta che aspettare il giorno x.

Io, come vi ho raccontato, ho scelto due studi molto noti: uno nella mia città natale, lo StudioVentuno, e uno in quella di adozione- Siviglia, il Lucero Tatto, e ho seguito questo percorso in entrambi i casi.  Addirittura mentre ero da StudioVentuno una delle tatuatrici mi ha dato una splendida idea per un tattoo che medito di regalarmi per i miei 60 anni (ma questa è un'altra storia, ne parleremo nel #postink)



Ciò non toglie che il giorno x un po' di timore ce l'avevo comunque. Avevo paura di sentire dolore, che non fossi capace di rimanere ferma e rovinassi il tatuaggio o, anche peggio, che non venisse come l'avevo immaginato. Niente di tutto questo è successo ma credo che sia normalissimo. 

Ve li ricordate i tatuaggi finti che si trovavano nelle gomme da masticare? Ecco, il primo passaggio di un tattoo è esattamente questo. Vi verrà posizionato là dove lo volete e vi verrà chiesto di guardarvi allo specchio, senza nessuna fretta, per essere sicuri che vi piaccia. 

Anche qui, avete dubbi? NON ESITATE. Per il mio secondo, quello fatto allo Studio21, ho cambiato idea circa 6 volte e la santa tatuatrice non ha fatto un plissè, anzi: mi ha incoraggiato a prendere tutto il tempo che volevo per essere sicura. E infatti alla fine l'ho fatto non dove credevo inizialmente- al polso- ma in una zona diversa: interno braccio (dove di solito si fa la puntura per il prelievo). E oggi ne sono felicissima.

E infine, il capitolo dolore. Esistono un bel po' di chart e infografiche  in rete sulle zone più dolorose da tatuare, come questa qui







Ma io direi di non fidarvi di nessuno su questo aspetto: non ci sono regole assolute, fidatevi solo di chi vi dirà così. Lo stesso tatuaggio su persone diverse può essere dolorosissimo come no. 

Nel mio caso, per esempio, posso dirvi con certezza granitica e assoluta che una ceretta all'inguine è più dolorosa. Ma, appunto, mi è stato detto di non dirlo in giro, perché la soglia del dolore è assolutamente personale. E infatti, anche se il piede è indicato come una zona tra le più dolorose io ho sentito davvero poco: ripeto una ceretta è più dolorosa. Quindi, decisamente, non faccio testo (e sono speranzosa per i prossimi, che saranno più grandi). Ma l'ho ovviamente scoperto solo mentre ero al tatuaggio: ero disposta a soffrire, almeno un po', e direi che questa è la disposizione d'animo con cui dovete arrivare al lettino.

I tatuaggi sono le cicatrici che ci scegliamo, vale la pena mettere in conto un po' di dolore. 




(sì, volete vedere i tattos, lo so. Arrivano nella terza puntata, promesso)
   

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L'Apostrofo rosa #58

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Rossetto: Bourjois Rouge Edition Souffle de Velvet in  Plum Plum Pidou



Sì, il vestito è anche lui un HM della linea Basic, questo però preso nei saldi l'anno scorso (o forse addirittura due anni fa, motivi per cui non sarò mai fasciòn blogger parte milionesima... )

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L'Apostrofo rosa #57

luglio 12, 2016
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Rossetto: Dolce & Gabbana Sophia Lipstick n°1



In omaggio alla splendida 3 giorni napoletana di Dolce&Gabbana e alla cittadinanza onoraria conferita alla nostra Sophia nazionale, eccomi sfoggiare il rossetto rosso-che-rosso-non-è.

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Quel che (non) resta del mese #34

luglio 11, 2016
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Ed eccoci qui, ai finiti del mese

Non posso davvero lamentarmi di questo giugno 2016. Se teniamo poi conto che sono stata in viaggio per olter una settimana- e quando sono fuori tutte le mie abitudini cosmetiche cambiano- la consueta foto di gruppo è un risultatone con i controfiocchi (se avevate pensato a un'altra parola, va bene lo stesso...). 





Chiaramente- gli ho dichiarato amore eterno qui- c'è l'intera linea Garnier Ultra Dolce Delicatezza d'Avena. Continuo ad amarli, continuo a non voler usare null'altro, continuo ad avere risultati soddisfacenti. Non ho motivo al momento per abbandonarli. 

Discorso simile per Le Petit Marseillais ai Fiori d'Arancio: è uno dei miei bagnodoccia preferiti che continuo a comprare senza mai stancarmene. 

E lo stesso può dirsi per lo struccante bifasico Alverde e l'olio anticellulite della Cien Nature di Lidl. E, ancora, per il Primer Potion in Original di Urban Decay.

Insomma, questa foto prova in maniere incontrovertibile che ho davvero una serie di prodotti che compro e ricompro e che per certe cose ho, senza nemmeno accorgermene, abbandonato l'infedeltà cosmetica e "messo la testa a posto".    

Anche i due mascara, l'Essence Princess Lash e quello della Rougj, testimoniano a loro modo un mio essermi decisa.. dopo aver finalmente preso lo Chanel Volume infatti, ho capito che non sarei mai più tornata indietro. 

Gli unici prodotti davvero nuovi per me sono quindi il bagnodoccia della Naturaline Conad, l'acqua micellare Bourjois, un acqua profumata Alverde e un gloss Burt's Bees: tutti prodotti che ho trovato senza infamia e senza lode  e che ho consumato con piacere ma che non ricomprerò. 

Segnale chiaro, se mai ne avessi ancora bisogno, che non sempre sperimentare porta a nuovi amori. Ma anche non bisogna mai accontentarsi: lì fuori c'è quello perfetto per me. 

Voi? Avete scoperto nuovio amori? Confermato vecchi sodali? Raccontatemi!

  
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