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La versione di Hermosa #27

marzo 31, 2015
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Ammetto di aver smesso da un bel po' di cercare di stare dietro alle nuove collezioni, limitate o permanenti che siano, in uscita/appena uscite/prossime ad uscire della Kiko. Sono così tante e si succedono a un ritmo vertiginoso che mi limito, sempilcemente, a fare un giretto ozioso nei loro negozi quando me ne viene voglia. 

Ammetto che però dopo la strepitosa collezione Daring Game, mi capita di farlo più spesso: vuoi vedere che se n'escono fuori con  un altro colpo di genio e io me lo perdo?? 

E' stato così che ho scoperto la loro nuova Modern Tribes, collezione estiva (anche se io scommetto che da qui a giugno ne verranno fuori almeno altre tre....)



Confesso: come colori e prodotti non c'è molto ad avermi colpito, se non quelli per le labbra che però hanno quel formato che poco amo e tendo ad evitare. E mi pare onestamente clamorosa l'assenza degli ombretti: va bene che hanno appena lanciato quelli in crema, ma all'interno di una collezione- che dovrebbbe essere un tutt'uno concettuale- è un assenza che si nota e non poco mentre mi pare trascurabile la presenza dei profumi roll on da borsa.

Ma il packaging, signore mie. Il packaging. 

Quelle confezioni in  legno scuro, con striature dorate, dei bronzer e dei blush mi fanno impazzire. Le trovo bellissime, anche molto poco Kiko a dirla tutta. E ne voglio almeno una. Il punto è che del prodotto in sè non mi interessa molto. 

Però perfino io mi rendo conto che non è ammissibile spendere circa 15€ SOLO per il contenitore... ed ecco perchè aspetterò i saldi, buona buonina, per accaparrarmene una. 

O dite che è una collezione bellissima e che io non ho capito nulla??

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L'apostrofo rosa #42

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Rossetto: Calvin Klein Delicious Luxury Lipstick Venus*


E' strano il colore ottenuto alla fine: mescolando due rossi, anche se il primo è stato molto tamponato, mi aspettavo che la componente malva si affievolisse e non aumentasse.... invece no. E non mi dispiace. La cosa grave è che non mi riuscirà mai più... 


*fuori produzione

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Benvenuti miei tesssori #9

marzo 30, 2015
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Ebbene sì. Sono tornata. E, se siete così pazze da seguirmi anche su altri social lo sapete già, non mi sono data grandi limiti durante il mio viaggio se non quelli imposti dal bagaglio a mano. Anzi, in realtà nemmeno quelli: a breve Mister Hermoso tornerà a vivere suo suolo patrio e a lui ho affidato i liquidi che non potevo portare con me. 

E insomma, oggi vi faccio vedere solo parte dei miei acquisti- e solo quelli rigorosamene cosmetici, ma ho preso anche un paio di stivali FA-VO-LO-SI, interessa?: il resto arriverà assieme ai pacchi del trasloco!



Com'era più che prevedibile, ci vedete un sacco di Bourjois: il loro nuovo fondo Nude Sensation, preso in offerta con il Cream Blush a metà prezzo e tre dei nuovi Aqua Laque- uno  lo vedete in azione nell'Apostrofo Rosa di oggi, assieme al correttore CC. Per questi quattro prodotti  l'alibi ufficiale è che c'era il 50% di sconto per il secondo prodotto... anche se per comprare Bourjois secondo me non c'è mai bisogno di pretesti!

La palette, i due rossetti e il gloss Elizabeth Arden invece li ho presi al Duty Free- memore della volta precedente ho controllato, ed è tutto integro: questo è un tipico caso di buon affare, a mio giudizio. Il costo di questo kit è di 39€ mentre un loro rossetto full size da noi ne costa 26: qui ce ne sono due e tutto il resto, che non è poco.... se partite da Ciampino, fossi in voi proverei a cercarla.

Quel gioiello della palette Guerlain invece è un regalo di Mister Hermoso: era inserita nella wishlist natalizia, che all'epoca fu un po' ignorata.... evidentemente però non fa mai male farla. Ovviamente non sono riuscita ancora ad usarla, per ora mi  limito ad aprirla ed ammirarla felice.

Invece, i due scrub- viso e corpo- Rituals erano in omaggio con l'edizione spagnola di Glamour. Sì, in omaggio. Due size da 75ml a 3€. Le edicole spagnole sono piene di offerte del genere e io vorrei taaaaanto che arrivassero anche da noi cose del genere....

Last but not least, i due saponi Portus Cale. Ne ho presi solo due perchè del formato piccino erano gli unici disponibili. Degno di nota il commento di Mister Hermoso quando li ho comprati, l'ultimo giorno a Lisbona: "Ci giravi attorno da quando siamo arrivati, se non li compravi tu l'avrei fatto io".... e dire che io pensavo di aver ben dissimulato la mia bramosia!!

Ecco, con questo è tutto. Come sempre, ditemi se c'è qualcosa che vi incuriosisce di più. E rassicuratemi: non sono malata, vero???


p.s. stranamente, non ho preso nulla di Bobbi Brown: ad attirarmi davvero c'era solo una palette di nudi/marroncini e ho pensato che avendo ora la Guerlain potevo anche rimandare. Ma Mister Hermoso è ancora in Spagna, e deve ancora inviare scatoloni. E insomma non è detto che io sia davvero tanto saggia...

 

          
   

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L'apostrofo rosa #41

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La primavera stenta ad arrivare??? E io mi infilo un piumino fiorito e indosso un rossetto nuovo (e vi infliggo faccioni del ritorno)! 

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Cosa ho imparato nei Dutyfree

marzo 27, 2015
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Mentre aspetto una giornata di sole per fotografare come si deve il bottino della mia ultima (solo temporale) incursione nella penisola iberica, mi pare giusto raccontarvi della volta precedente, dell'acquisto tanto desiderato e della successiva delusione cocente. 

Avevo "puntato" la palette Clinique Eyes to go già da un vaggio ancora precedente: spesso però i prezzi dei Duty Free non sono davvero vantaggiosi, soprattutto quando stiamo parlando di spostamenti all'interno dell'Unione Europea, per cui avevo privilegiato altri brand, pensando di poterla poi trovare in Italia. Quando ho realizzato che è un'esclusiva Duty Free e l'ho trovata lì la volta successiva, non ho esitato un attimo a farla mia.

 
Una meraviglia, nevvero? Anche tenendo conto del prezzo, 35€. Sono partita tutta felice e contenta del mio primo acquisto cosmetico (non avevo nemmeno lasciato l'Italia, e già avevo un bel nuovo giocattolo) che ho tenuto in borsa con me, sia mai avessero deciso di farmi imbarcare la valigia.

Ovviamente, appena arrivata a destinazione, ho subito deciso di usarla. Nessuna parola o maledizione in sanscrito antico può rendere l'idea della mia reazione all'apertura della palette. 

Non una, ma ben due cialde erano drammaticamente, palesemente rotte. 


...e quello che vedete in foto è il risultato dopo una delicata operazione di ricompattamento eseguita dalla sottoscritta. 

Non c'è ombra di dubbio alcuno che la palette fosse rotta già quando l'ho comprata, perfettamente sigillata. Per cui la colpa di questa sventura ricade tutta su di me: avrei dovuto chiedere- come già faccio quando acquisto normalmente- di aprire il prodotto dopo averlo pagato. Lì alla cassa, per assicurarmi che non ci fossero problemi. 

Invece, nell'estasi dell'acquisto, nella fretta della partenza (tutta mentale, avevo almeno 40 minuti buoni davanti a me prima che si aprisse il gate) e nella situazione meno usuale di shopping non ci ho pensato. Con il chiaro e palese risultato di essermi portata a casa una palette danneggiata, senza possibilità di rimborsi e/o cambi. E una delle due cialde rotte, la prima da sinistra, è anche un colore che mi spiace davvero molto non poter godere a pieno. 

Anzi, la verità è che sto usando pochissimo proprio tutta la palette, perchè ogni volta che la prendo  mi viene il magone e tremo all'idea di trovare anche un'altra cialda rotta. Il che non è razionale, lo so: ma qualcuna ha mai detto che le passioni devono sempre andare d'accordo con la ragione? No, vero? Anzi: le vere passioni la ragione non sanno nemmeno cos'è.

Comunque sia, dalla vera e propria palette non mi sento ancora pronta a parlare ecco. 

Quello che però ho imparato è che sempre, SEMPRE e davvero SEMPRE, va verificato l'acquisto PRIMA di uscire dal negozio. Sopratutto se siete in un Duty Free.

Ora però tocca a voi: consolatemi, ditemi che non sono la sola ad aver imparato la lezione così, raccontatemi le vostre disavventure. E se non ne avete mai avute, raccontatemi come ci siete riuscite.  


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La rivoluzione fallita

marzo 26, 2015
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Si contano sulle dita di una mano monca le volte in cui  ho decisamente bocciato un prodotto, senza esitazioni. Oggi è una di quelle. Come sempre, però, vi ricordo che quello che è del tutto inutile e inefficace su di me e in combinazione con la mia pelle, potrebbe essere perfetto per voi. Che è un concetto valido sempre, anche per quelle che invece credono di avere la verità in tasca, per cui non dico nulla di nuovo, ma è sempre bene ribadirlo. 

Insomma, potrebbe anche essere che per voi l'acquisto del primer occhi Focus and Fix della Makeuprevolution non si riveli il più inutile del decennio com'è stato per me.


Quando lo presi, con un ordine Maquillalia, sapevo di stare correndo un rischio. Venivo da mesi e mesi di utilizzo della Shadow Insurance e ancor prima del Primer Potion: insomma, stavo usando i prodotti più noti e famosi di questa tipologia, tra i migliori sul mercato. Il rischio che questo prodotto mi deludesse era alto: non perchè low cost- dato che spesso tra i low cost si trovano vere e proprie chicche, anche di questo brand- ma perchè stavo già utilizzando prodotti che mi soddisfacevano pienamente. Solo che tra la mia curiosità e il prezzo decisamente abbordabile è finito nel mio carrello comunque. 

Mi sono bastati pochi usi per capire che assolutamente non fa per me e per la mia palpebra. Arrivo a dire una cosa che è oltre l'accettabile, lo so, ma per me è così: usando questo primer non solo non noto nessun miglioramento per durata e tenuta, noto un peggioramento. 

E' come se l'incontro tra questo prodotto e la mia palpebra sapesse tirare fuori il peggio di entrambi: gli ombretti scompaiono dopo poche ore e in maniera disomogena. Non resto priva di trucco, resto truccata a macchie.  

Ho smesso di usarlo dopo nemmeno cinque volte e l'ho tenuto da parte solo per fotografarlo: il prossimo mese sarà tra i finiti, nella categoria waste, senza alcun rimorso da parte mia. Nel frattempo, sono  tornata al Primer Potion dell'Urban Decay e non credo proprio che per lungo tempo avrò voglia di provare altro. 


Lo ricomprerei: no

Lo consiglierei: no. 

Lo regalerei: no. 


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Finding my frame

marzo 25, 2015
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Ci sono film che sanno essere più di un film. Anche se sono pensati per essere "solo" degli sbancatutto e dei blockbuster. Perchè li vedi nel giusto momento o perchè sanno toccare punti che ti sono particolarmente cari. The secret life of Walter Mitty lo è per me. 


Non solo perchè all'improvviso ho realizzato che Ben Stiller ha saputo invecchiare benissimo e diventare incredibilmente interessante, ma per la bellissima storia di viaggi, scoperte, coraggio e quotidianità che racconta. Che è un remake di una storia ancora più vecchia, chè di viaggi e sogni si nutre la letteratura da Odisseo in poi...

Credo che noi tutti ogni tanto siamo "zoned out": magari in forma meno evidente di quanto capiti a lui nel film, ma sono sicura che tutti sogniamo a occhi aperti. E anche se una parte di me sa che esistono persone a cui viaggiare non piace, continuo a credere che il motto Life sia uno dei più belli che abbia mai letto

    

E credo anche che  le sfide più belle possano nascondersi dietro l'angolo, o nella tasca del portafogli. Bisogna solo guardare bene e non smettere di cercare il perfetto negativo che a volte sentiamo mancare.

E a volte no, a volte le grandi sfide sono davvero i viaggi, le valigie e le avventure scomode e polverose che non avevi messo in conto. E gli abbracci e le nuove domande che trovi alla fine di tutto.

p.s. no, non è un caso che questo sia il post con cui torno da un viaggio.

    

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Ispiresciònal post #82

marzo 22, 2015
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...che è lo stesso giorno in cui io ho ufficialmente smesso di cercare. Per lo stesso motivo.


Buon anniversario, Mister Hermoso

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No, Jane, io esco

marzo 18, 2015
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Questa è la storia di un incontro sbagliato. 

Come quando la vita ti mette davanti una persona e tutto pare dire che dovresti andare d’accordo con lei, che dovreste capirvi alla perfezione e volervi bene dal primo momento e tutti attorno a te si aspettano che sia esattamente quello che succeda e invece no, “non vi prendete”. Ci provi, eh, la inviti a uscire con te, ci prendi un caffè, ci organizzi una serata assieme. Niente. Oltre a una fredda gentilezza non riesci ad andare. Così finisce che non la vedi né senti più, ma una parte di te si chiederà sempre perché- pur avendo tutte le carte in regola- non siete riuscite a diventare amiche.



La premessa è lunga perché so che quando vi dirò di cosa sto parlando, molte di voi salteranno dalla sedia. 

Perché questo è quello che è successo a me con Jane Austen.



(Orrore e sgomento tra la folla, alla notizia)


Io ho provato davvero a farmi piacere Ragione e Sentimento. A dirmi che la incredibile pesantezza che avvertivo a inizio lettura era forse dovuta a uno stile per me insolito e che avrei imparato ad apprezzarlo nel tempo. Ma più passavano le pagine e più avevo la sensazione- lo so, ora mi accuserete di pura blasfemia ed eresia- di stare leggendo un romanzetto rosa poco interessante. 

Fino a quando una sera mi sono detta che no, basta e sono uscita. 







Però mi resta ancora la sensazione di aver perso un’occasione, forse perché il suo primo libro da leggere doveva essere un altro, non so. So che sentirmi come Tina Cipollari non  mi piace e che lì fuori siete in tante ad amarla. 

Per questo vi chiedo, davvero senza alcun intento polemico anzi: datemi un motivo per provarci di nuovo.  

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Ispiresciònal post #81

marzo 15, 2015
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I'm going home

marzo 13, 2015
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Mentre mi leggete, io sto partendo per andare da Mister Hermoso che da bravo turista, come avrebbe detto Troisi, vive fuori Italia da alcuni mesi. 

Quest'anno il Comosprof cade di 22 marzo, che è anche il nostro anniversario di nozze: pur essendo la cosmetica una mia grande passione, vi assicuro che nulla può competere con quella per mio marito. Non ho avuti dubbi, e ho scelto noi due. 




Quindi sto partendo: vi lascio con alcuni post programmati e il Giveaway di Primavera in corso. Torneremo alla normalità dopo il 24 marzo, quando leggerò delle vostre belle avventure bolognesi di cui, suppongo, avrò visto tante anticipazioni tra i vari social. Per chi di voi ci sarà, il mio consiglio resta sempre lo stesso: non dimenticate il vero senso di questa bella manifestazione e dedicate tempo e attenzione alle persone e a soddisfare le vostre curiosità, non ad accattonare prodotti.   

Io, ora, torno a casa -anche se casa davvero sarà solo quando anche i gatti saranno con noi: perchè casa è dove c'è il tuo cuore  ... 


(foto senza filtri, inviata da Mister Hermoso. E' così bella che pur essendo sgranata resta un capolavoro)

 
......e una birra.*



*l'ho aggiunta per evitare che mi moriste di diabete per la troppa sdolcinatezza... ci sono riuscita? :D

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[TAG] Top 5 Handbag Beauty Must Haves

marzo 12, 2015
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Eccoci qui, con l'ultimo tag (per ora, chè questi sono bellissimi movimenti ciclici) a cui ho deciso di partecipare. Qui l'evidenza dei miei tempi lunghi è così chiara e cristallina che quasi mi vergogno: correva il settembre 2014 quando mi autotaggavo leggendo questo post della nostra bella Spendina

Decisi all'epoca di partecipare perchè la mia trousse da ritocco è una sorta di coperta di Linus cosmetica a cui non so rinunciare: molto spesso non uso nulla di quello che porto con me, ma mi rassicura molto sapere di averli. Oltre al rossetto del giorno, infatti, che infilo in borsa al mattino ma non sempre ripongo a posto a fine giornata trovandomi così a volte con 5/6 rossetti in borsa a fine settimana, ci sono dei prodotti che non mancano mai nel mio beauty da borsa.






Quella bella macchia gialla che vedete sono ci sono i cerotti antizanzara: ormai da me non scompaiono mai, nemmeno a dicembre, e continuano ad amarmi troppo per i miei gusti. Non appena mi accorgo di essere in un luogo frequentato anche da loro, mi proteggo. 

Poi un trio da ritocco per me irrinunciabile: le salviette antilucido della Muji e la cipria Healty Balance Bourjois che applico con un vecchio e bellissimo pennello retraibile della Clinique. 

Infine una crema mani- quella di questo periodo è dell'Occitane, alle mandorle: si assorbe che è una meraviglia e ha un profumo delizioso - ne riparleremo meglio- e il mio balsamo di tigre By Mat Cay. So che potrebbe non essere considerato un prodotto "beauty" ma io dissento: in primo luogo perchè è venduto da Sephora e poi perchè una donna afflitta dal mal di testa non potrà mai essere bella (e infatti ho sempre anche il mio santo Ibruofene, quando questo non basta). 

Porto con me anche altre piccole cose: un piccolo fermaglio per i capelli, un assorbente e una travel size di deodorante Nivea Invisible. Un mini armamentario per riuscire a sentirmi a mio agio durante la giornata insomma. La cosa più bella di tutte è che funziona anche quando non lo uso: il solo sapere che è con me mi fa sentire meglio.

Voi? Cosa non manca mai nella vostra borsa? Abbiamo qualche oggetto in comune??

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Di Ufficiali, gentiluomini e favole varie

marzo 11, 2015
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Dopo aver rivisto Ufficiale e Gentiluomo alcune settimane fa, ho avuto davvero l'esigenza di scrivere questo post. Non perchè creda che qualcuna di voi non conosca la storia di Paula e Zach o che non si sia mai commossa guardando il finale del film. 

Ma perchè ho avuto reazioni contrastanti nel corso della mia ennesima visione di questo caposaldo delle storie romantiche cinematografiche.



Quando ho visto che era in programmazione infatti mi sono detta "Ma sì, festeggiamo la milionesima visione di questo film, dai". 

Il punto però è che non lo rivedevo da molti, moltissimi anni: dopo aver usurato la videocassetta - sì, avete letto bene. Io ero adolescente quando il VHS era rivoluzionario- e aver imparato a memoria ogni scambio di battute non mi era capitato a lungo di rivederlo. Ho provato a fare mente locale e credo che la volta precedente in cui avevo visto questo film risalga a più di 20 anni fa (vabbè: questo post mi fa sentire vecchia a ogni frase che scrivo. Porca pupattola). Non ci avevo pensato quando ho iniziato a rivederlo e mi aspettavo di ritrovare le stesse emozioni che ricordavo ed ero splendidamente predisposta.

Ma i primi 30 minuti sono stati una delusione totale: personaggi imbarazzantemente stereotipati, dinamiche chiaramente costruite ed evidentissime, uomini strepitosamente belli ma dall'animo tormentato che trattano male donne sensibili e gentili salvo poi pentirsene dopo tre secondi. E ovviamente trovare il loro immediato perdono, eh. Con tanto di colazione servita amorevolmente il giorno dopo, accompagnata da romantici fiori raccolti nei dintorni mentre lui dormiva il sonno dei giusti. 

Cioè.  Mi sono davvero entusiasmata per questa donnetta che tempo un ballo lento e una serata in riva al mare si innamora? Ho davvero trovato affascinante quest'ometto inconsistente, bello, tenebroso e spaventosamente irrisolto? Aiuto. 






Ho però continuato a vedere il film, perché Gere da giovane è un belvedere che non ammette ripensamenti.

E nel corso del film ho notato nuove cose: oggi i momenti che mi piacciono di più sono diversi. Mi piace quando finalmente Zach cresce e diventa attento ai suoi amici più che ai suoi risultati. Mi piace quando Paula tira diritto e tanti saluti al bel tenebroso che non sa decidersi. Mi piacciono, con tristezza, le operaie colleghe, così amareggiate e realiste. 

E, a dispetto di tutta la mia sovrastruttura faticosamente costruita per cui no, non è che ti presenti all’improvviso a prendermi e portarmi via e tutto è felicemente risolto, brutto imbecille, amo ancora il finale e quella sdolcinata certezza che vivranno felici e contenti. 



Siccome sono consapevole di essere “estrema” su questi temi, vi chiedo cosa ne pensate voi.

Io ci ho pensato su un bel po’. E alla fine ho deciso che va bene così, che è un buon segno avere uno sguardo diverso da quello che avevo. E che sono felice di sapermi godere comunque una bella favola, riconoscendola pienamente per quello che è.

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L'apostrofo rosa #40

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Ho scoperto come è stato inventato il degradè. Un giorno una MUA andava di fretta come la sottoscritta e dopo aver applicato il rossetto, mentre si guardava allo specchio, si è detta che l'effetto non era poi tanto male... 

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La versione di Hermosa #26

marzo 10, 2015
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Un brand a cui guardo sempre con attenzione anche se ho avuto modo di provare pochissimo (sempre grazie alla prezzemola..su che sapete chi è) è Nashi Argan. I loro prodotti non sono testati su animali, hanno un packaging a impatto zero (grazie all’uso di materiali100% riciclati e riciclabili, lungo tutta la filiera produttiva) ma piacevolissimi a vedersi e l'olio di Argan che utilizzano è 100% bio certificato.

Quando ho letto dell'arrivo sul mercato della loro crema viso, la Nashi Argan Radiant Anti-Age Moisturizer non potevo non incuriosirmi. 


Se da una parte infatti il suo essere universale mi lascia un po' perplessa (ma è vero che di questa universalità hanno fatto il loro cavallo di battaglia anche per i prodotti per capelli) dall'altra l'idea di un fluido leggero dall'effetto lifting e illuminante non può non attirarmi.

Soprattutto se gli ingredienti attraverso i quali promettono di arrivare al risultato sono così interessanti: oltre all'olio di Argan sono presenti anche l'Acido Ialuronico, che sa trattenere l'acqua per un buon effetto filler, lo Squalene, che non è un personaggio secondario di Shark Tale ma un antiossidante naturale e acqua di Hammamelis. 

Una combinazione interessante, che promette risultati notevoli: pelle uniforme, incarnato luminoso nell'immediato e una cura allal unga per quanto riguarda nutrizione e elasticità, levigando i segni del tempo. Come se non bastasse, è adatta anche come base per il make up. Non è esattamente economico , 38€ per 30 ml, ma tenendo conto anche della sua versatilità e praticità- al mattino potrei saltare un passaggio, quello del primer viso- è una spesa che credo si possa valutare.  

Adesso che ho scoperto che ci sono anche dei loro rivenditori nella mia città, mi sa davvero che il mio prossimo siero visto sarà lui. 

Scommettiamo che prenderò anche qualche prodotto capelli, magari della linea Capixil anticaduta??

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L'apostrofo rosa #39

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Rossetto: Bourjois Sweet Kiss Naturel Rouge Soyeux


Ogni tanto ritrovare vecchi amori fa bene al cuore e al sorriso. Vediamo se fa bene anche al fisico e mando via gli strasichi dell'influenza.... 

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Say good-bye to all of this... and hello to oblivion.

marzo 09, 2015
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La limited edition MAC dedicata al Rocky Horror Picture Show era una di quelle che non credevo proprio di riuscire nemmeno a vedere. Andata come sempre a ruba sul sito in pochissimo tempo ( non sempre mi capita di essere lì pronta a cliccare acquista come fu con la Maleficent e quando dico pochissimo tempo si parla di 30 minuti o poco più...) andai a Napoli dopo molte settimane dal suo arrivo nei negozi. 

Mi ero dunque messa il cuore in pace, come si suol dire, e ci avevo rinunciato. 


(a proposito. Qualcuno dica alla gattamorta delle 50 sfumature che mordersi le labbra non è una cosa che ha inventato lei. Altri moooolto meglio hanno saputo usare questo vezzo per esprimere sensualità e desideri nascosti)

Dicevamo: quando quindi scoprii che alcuni pezzi - molti, in realtà- erano ancora disponibili al corner Mac seppi con  assoluta pecisione che sarei tornata a casa con uno di loro. Istintivamente, avevo optato per Sin. Furono invece i saggi consigli di Laura a farmi optare per Oblivion (amplified). 

La qualità dei rossetti MAC, a prescindere dal loro finish, è quella nota a tutte noi. Alcuni durano di più su alcune e meno su altre, può non piacere l'effetto della texture scelta per quella determinata referenza etc ma restano ottimi prodotti. Insomma, non vanno di certo amati senza se e senza ma solo perchè sono MAC ma la loro bontà mi pare poco discutibile. 

Io, vuoi per saggie riflessioni precedenti o per pura botta di culo  fortuna, sono felice di tutti i miei rossetti all'attivo. E sì, chiaramente, anche di questo. Packaging a parte, assolutamente perfetto, il vero  motivo per cui ve ne parlo è che il suo colore è stato una vera scoperta per me: abituata ad usare rossi pieni à la Russian Red credevo che questo non sarebbe riuscito a farsi amare tanto.... lo presi soprattutto perchè desiderosa di sperimentare e mettermi alla prova, ecco. 

Invece ha saputo innamorarmi, poco a poco: è un rosso luminoso e brillante senza essere troppo appariscente che sa dare moltissima luce al mio incarnato. L'applicazione è semplice e fluida (cosa ottima, dato che il ritocco post pranzo è obbligatorio su di me) e le labbra non si seccano per nulla.

Non ve ne parlerei così bene se non fosse che nella collezione permanente parebbe esserci - ai miei occhi profani-un fratellino quasi gemello tra i Mineralize Rich Lipstick, ossia l' Everyday Diva.  Santa Temptalia non lo include nella sua lista dupe, il che mi porta a dubitare di me stessa ma io vi giuro che in negozio mi sono sembrati similissimi, ma ne propone molti altri.  

Il punto è che nemmeno Oblivion su di lei sembra il mio Oblivion...direi che qui siamo in pieno caso #TheDress (che io vedevo bianco e oro. E ancora lo vedo così, sia chiaro) per cui mettiamola così: date uno sguardo alla sua lista, se cercate un compagno di avventure luminoso e allegro. E pure uno a quello che vi ho suggerito.  


Lo ricomprerei: sì. Ho scoperto la somiglianza di cui vi dico proprio perchè stavo per prendere l'Everyday Diva e mi è stato fatto notare che era tanto simile a Oblivion.

Lo consiglierei: sì (categoria dupe, purtroppo)

Lo regalerei: sì (categoria dupe, purtroppo).

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L'apostrofo rosa #38

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Rossetto: Hourglass Femme Rouge Velvet Crème Lipstick - Icon



Buongiorno Gufette! 

Un rosso senza esitazioni per affrontare questo lunedì (e gli strascichi dell'influenza...)
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