, , ,

Sorridere con il fegato

giugno 27, 2013
Oltre un anno fa, vi avevo promesso questo a Cinema con Hermosa. Con tempi biblici degni di miglior causa, eccomi dunque a parlarvi di un film che è stato molto importante per me, sebbene non se ne possa parlare come di un capolavoro assoluto. 




E' stato dopo aver visto Eat Pray Love infatti che ho deciso di prendere il libro. E gli effetti che quel libro ha avuto sulla mia vita, e so di essere molto melò nel dirlo ma è vero, ancora non sono finiti. Nè mi auguro finiscano mai. 

Come il libro, anche il film è diviso nelle tre parti a cui rimanda il titolo: quella che meno mi è piaciuta è la parte ambientata in Italia, che ho trovato troppo vicina alla cartolina perfetta. 

Ora che ve lo scrivo, mi viene in mente che probabilmente anche per gli altri angoli del mondo descritti nel film, tra cui la mistica India -motivo per il quale mi è venuto in mente oggi, mentre pensavo a dove avevo visto quella bellissima scena di un matrimonio indiano per legarmi al post di oggi- e l'esotica Bali , il regista ha attinto a piene mani da clichè e stereotpi. 

Che sono in gran parte aderenti al mio (misero?) immaginario per cui mi sono piaciuti. Trovo poi perfetta la scelta dei due attori: la Roberts mi piace dai tempi di Pretty Woman, e Bardem è uno di quei rari uomini che pur non essendo bello ha un sex appeal strepitoso. 

So perfettamente che è solo un piccolo film. Ma se avete un po' di tempo libero e soprattutto la giusta predisposizione mentale, guardatelo. Potrebbe rivelarvi più cose di quanto credete. Ad esempio, che si sorride anche con il fegato

E se vi capita, venitemelo a dire. 


24 commenti

  1. Mi hai incuriosita non poco... Alla prossima tappa in libreria lo prendo!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Poi fammi sapere. Probabilmente io ero anche in un momento particolarmente favorevole a recepire certe sollecitazioni, per cui sono ancora piú curiosa di sapere che ne pensi tu :)

      Elimina
  2. ho visto il film e mi è piaciuto molto, ma non ho mai pensato di leggere anche il libro....ci farò di sicuro un pensierino ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. :) Non oserei mai dire che sono capolavori, ma per me sono stati utili: mi hanno aperto una porta su un mondo che non avevo mai preso in considerazione.

      Elimina
  3. A me è piaciuto è molto carino, vanno bene gli stereotipi se si utilizzano solo nella fantasia, per la realtà meglio essere più sensati :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ovvio che il racconto serve a sublimare e poetizzare alcune cose. Ma io trovo che i concetti di base siano largamente condivisibili. :)

      Elimina
  4. Il film l'ho visto, ma mi è sembrato lunghissimo e ho fatto lo stesso ragionamento che hai fatto tu sugli stereotipi... mia sorella ha il libro, me lo farò prestare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco. Tu dimostri che io ero sicuramente (e incosapevolmente) ben disposta verso certi temi...a me non è sembrato per niente lungo:D

      Elimina
  5. Proprio ieri ho citato questo libro sul mio blog, che coincidenza... lo scorso anno lessi il sequel (beh dovevo capire come finiva hihihi) ..mi piace molto lo stile di Elizabeth Gilbert!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ho letto il sequel! Magari ci faccio anche un post sul blog :)

      Elimina
    2. Io il sequel non l'ho voluto leggere....la mia esperienza con questa storia (libro o film) è stata così perfetta che non ho voluto rovinarla...Dite che invece merita? Potrebbe essere una perfetta lettura da ombrellone...

      Elimina
    3. NO. Non leggerlo allora!
      Mi spiego meglio: Committed è il sequel della storia in senso logico, nel senso, cioè, che ti fa sapere se si sposano o meno e se restano davvero a vivere in giro per il mondo (da questo punto di vista il titolo originale tradisce la realtà dei fatti a differenza di quello che gli hanno appioppato nella traduzione italiana). Quindi puoi capire che rispetto a Mangia Prega Ama è moooolto diverso.
      Quest'ultimo è la storia irrazionale della fuga verso la felicità e la libertà dalle convenzioni, mentre nel sequel c'è la razionalità del giorno dopo... che - a suo modo e a mio avviso - è assolutamente romantica anch'essa.
      A differenza di eat pray love, poi, la storia personale è diluita con un'immensa ricostruzione del perchè ci si sposa nella nostra società (la maggior parte del libro cioè)..quindi da un certo punto di vista è anche interessante perche ho scoperto un sacco di cose simpatiche che non sapevo...
      Per dare una mia personalissima descrizione e giudizio del libro direi: il lunghissimo chiacchiericcio cui siamo propense noi donne nell'affrontare gli atavici drammi dell'esistenza femminile :P

      Elimina
    4. se ti posso consigliare la lettura da ombrellone sempre della Gilberth, tutti mi dicono Stern Men (ma ancora non so come è tradotto in italiano ... sorry :( ... ho sentito tantissimi commenti positivi e mi era venuta grande curiosità... quindi magari riesco a trasmettertela :P
      ps. non è autobiografico questo, è un romanzo|

      Elimina
    5. Ti dirò che la tua analisi del seguito mi ha invece incuriosita...quasi quasi...:)

      Elimina
  6. io ho letto per prima cosa il libro, in uno di quei momenti in cui hai proprio voglia di leggere qualcosa ma non hai niente sotto le mani. E così mi è andato all'occhio questo libro, che aveva preso mia sorella, e ho deciso di leggerlo.
    Mi è piaciuto tantissimo e subito dopo ho visto anche il film per vedere se riusciva a dare voce e immagini a quello che mi ero immaginata io.
    Credo che, al di là degli stereotipi che in effetti ci sono tutti, sia molto bello e fa riflettere parecchio.
    E poi quanto sarebbe bello fare davvero un'esperienza del genere (completa di Bardem, ovvio XD)??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sì. Il lusso di poter mettere in pausa la vita per un anno e decidere di darle una direzione nuova non è per tutti. :(

      Elimina
  7. Ho letto il libro circa un anno fa e mi è piaciuto molto. Certe cose possono sembrare un pò stereotipate, ma in fondo chissene, ciò che viene raccontato è qualcosa che secondo me molte persone avrebbero bisogno di sperimentare!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Infatti probabilmente la chiave per apprezzare questa storia sta nel concentrarsi nelle possibilitá concrete che ti offre. Poi il fatto che sia un po' ovvio nel racconto forse è un bene. Se mi fosse stato presentato come un trattato sulla spiritualitá e la rinascita, non l'avrei mai letto. :D

      Elimina
  8. Non ho letto il libro ma ho visto il film e, ti dirò, non mi è piaciuto molto, ma probabilmente non era il suo momento (era stata una giornata particolarmente pesante, questo me lo ricordo bene). Adesso però mi è venuta voglia di leggerlo.
    E concordo con te su Bardem...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Credo davvero che questo libro sia stato così importante per me perchè arrivato al momento giusto. Peró resta comunque, tutto sommato, una piacevole lettura...Aspetto di trovarlo nei tuoi post;)

      (Viva Bardem!!!)

      Elimina
  9. Ho letto il libro e visto il film, le mie parti preferite sono mangia e ama, donna senza fede io! ahah Davvero molto bello, da un senso di pace e Javier Bardem è un figone che lascia senza fiato, sexy come pochi! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Irina, sono anch'io priva di fede, nel senso tradizionale, ma a partire dagli spunti di questo libro hoiniziato a trovare una mia via alla spiritualitá...e poi Bardem è sempre Bardem!

      Elimina
  10. Non riesco a trovare la voglia di vederlo, sebbene il momento sia azzeccatissimo!

    RispondiElimina

Instagram