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Te la do io la catwalk...

ottobre 02, 2011
A T T E N Z I O N E 
PER GLI ARGOMENTI TRATTATI QUESTO POST 
POTREBBE RISULTARE SCONVENIENTE. 
SI CONSIGLIA LA LETTURA A 
UN PUBBLICO ADULTO 
...E PENSANTE.



Ci sono "passerelle" a cui vorrei partecipare anche se non hanno red carpet nè make-up artist nè outfit glamorous.

Una è sicuramente la Slutwalk (letteralmente: marcia delle puttane).



Questo movimento nasce in Canada- non a caso terra che mi piace assai assai- in seguito alle dichiarazioni di un poliziotto durante un seminario di prevenzione della criminalitá. Era gennaio del 2011 e questo brav'uomo disse, cito testuale:

 "le donne dovrebbero evitare di vestirsi come troie per non cadere vittime di violenze."

Il 3 aprile ci fu la prima marcia: non era nelle idee di chi la organizzò, ma molte si presentarono vestite in modo provocante e eccessivo, a sottolineare come niente possa mai dare il consenso a uno stupro. 

L'idea ha preso piede e da allora ce ne sono state e ce ne saranno molte altre. In Canada, in America, in Europa:  ieri si sono tenute quelle in Francia e in Inghilterra. Perchè i nostri vestiti NON sono il nostro consenso



E perchè è ora che si insegni non come non essere violentate ma a non violentare


 


Purtroppo non ne sono previste in Italia. 

Amaramente, non posso dire di esserne stupita.

3 commenti

  1. Quando e se mai ci sarà in Italia (ma mi sa che prima dovranno cambiare molte cose purtroppo) sarò in prima fila.
    Ma a proposito della perla da cui tutto è nato, mi chiedo come si faccia a dire/pensare certe cose nel 2011? Così si giustifica pure chi commette violenza. E chi la subisce, la subisce due volte. Vergogna.

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  2. c'è stato anche qualche personaggio qui in italia ad aver detto: eh, ma se si veste così, è ovvio che può venire stuprata.
    cosa? scusa? cooosa? Che cavolo!! Siete animali o uomini?

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  3. Ragazze che dire? Spero di incontrarvi alla prima Slutwalk italiana!

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