, , , , , ,

La Spora, tra le mie scarpe e la mia libreria

dicembre 11, 2013
Non ricordo assolutamente come sono capitata la prima volta sul blog della Spora e ancora meno su Stiletto Academy (che però conoscevo da prima: a loro dedicai uno dei miei primissimi post in assoluto, quando questo blog non aveva nemmeno un mese di vita e infatti ve lo linko con certa vergogna).  
Ho provato a fare mente locale più volte ma niente, non me lo ricordo. So che è stato più o meno un anno fa, forse qualcosa in più. Era, comunque, poco prima che venisse pubblicato il suo libro Tacco 12. Io lo presi su Amazon, dove lo trovate ancora oggi (pure leggermente scontato)

 
 



Mi aspettavo un manuale super mega pratico, in realtà è qualcosa di leggermente diverso: pur essendo pieno zeppo di consigli (non tutti scontati, anzi, alcuni per me sono stati davvero preziosi) ha una storia leggera e piacevole, attraverso la quale arrivano i consigli.

Il che, onestamente, rende molto piú facile e scorrevole la lettura. Per non parlare dei disegni - le illustrazioni sono di Sara Menetti (la trovate qui)- che sono adorabili, a dir poco. 

A lei- intendo alla Spora/Veronica Benini - mi piace pensare come quella che, se mi avesse conosciuto negli anni del liceo, mi avrebbe detto la veritá: che avevo un bisogno disperato di sistemare le sopracciglia, dato che sembravo una Princesa all'inizio della transizione. Invece no, non l'ho incontrata e nessuno ha avuto il coraggio di dirmelo. Sono andata in giro così, impunemente.

Rimpianti liceali a parte, leggendo questo libro ho imparato un po' di cose su scarpe e calzature, "rinfrescato" la memoria su altre notizie che conoscevo ma a cui avevo smesso di pensare (le etichette dei materiali: la soddisfazione di averle riconosciute di nuovo tutte sulla scatola delle scarpe!!) e ho sorriso. A un libro così, non saprei cosa altro chiedere.

Ci sono punti che hanno riaperto ferite in me che credevo chiuse come la ricerca di un bravo calzolaio: io ne avevo uno, bravissimo. Il sostituto che ho trovato quando lui è morto è bravo, ma non è la stessa cosa: quando sono andata dal nuovo con le mie scarpine adorate di Dolce&Gabbana chiedendogli di renderle più comode mi ha detto "scarpe così non possono essere comode". Io ci sono rimasta male e non ho ancora capito se è un genio sincero o un mostro crudele e inacidito. Comunque, rimpiango l'altro, quello che me le avrebbe messe in forma e mi avrebbe consigliato di cambiare i tacchetti... 

Tacco 12 mi ha, finalmente, dato un motivo per accettare davvero i sandali aperti anche in pieno inverno: le "scarpe killer" soffocano le estremità dei piedi. Avere un sandalo lascerà maggior movimento e vi farà soffrire di meno - nel libro è spiegato molto meglio, comunque






Se ci pensate, una cosa pure abbastanza ovvia. Che però a me non era mai venuta in mente e continuavo a sostenere che il sandalo in inverno fosse pure follia. Ora, invece, ho preso delle splendide calze in lana senza cucitura. Non ho ancora avuto il coraggio di uscire conciata così, ma a certi traguardi si arriva pian pianino no?  

Infine, ho acquisito due consapevolezze notevoli:

1. aveva ragione mia madre quando diceva, a me che mi intestardivo a comprare ballerine "ma come fai a camminare così "bassa"? Non ti fa male tutto?": le ballerine e le scarpe rasoterra fanno molto più male di quanto crediate.

2. a dispetto del mio quasi centinaio di paia di scarpe, me ne mancano un paio fondamentali (nel libro sono i sette tacchi capitali), ossia le "francesine" o "richelieu". Mi toccherà riparare, no? Non posso mica correre il rischio di far prendere un colpo alla Sporina! 

 

 




p.s. per quelle che il libro l'hanno già letto: se poi le mie scarpe fossero fatte a mano, in Italia, e magari da un produttore marchigiano di nome Ernesto... non sarebbe bellissimo??

16 commenti

  1. E' verissimo quel che dici sulle ballerine (nonchè sandalini estivi rasoterra di suola durissima D: ); fanno malissimo alla colonna, è tutto un falso mito che siano comode. Io le detesto, ed è praticamente impossibile trovare sandali bassi carini con un rialzo umano, ormai; coi miei problemini di schiena poi, figurarsi. Il tacco perfetto è di 3-4 cm.
    ...Però, al tacco 12 non si rinuncia eh :D!
    E anzi, devo riflettere anche io su questa cosa dei sandali alti aperti in inverno. Anche per me sono un "ma dove vai?", però il ragionamento è corretto. Magari un paio nel guardaroba non farebbe male.
    Il libro in sè invece non l'ho letto, sembra carino :).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Chè poi: io sono alta (??) un metreo e sessanta. L'effetto papera con le ballerine è assicurato! Io i sandali d'inverno li trovavi sinceramente folli e pessimi: ma l'idea di non avere piedi super doloranti a fine serata mi piace troppo per non osare;)

      Elimina
    2. Embeh??? Un metro e sessanta e ti lamenti??? E io che son o un metroeOTTANTAvogliadicrescere che devo dire? Al mercato mi prendono per misurare le stoffe, 1,50 tondi tondi... U.U
      Un tappo, quando metto le ballerine. Ma ammetto che mi piacciono, non più dei tacchi ovviamente, che adoro.
      I sandali di inverno non mi ispirano molto, ma devo dire che in molte li portano egregiamente.

      Elimina
    3. :D No, non mi lamento per niente. L'latezza non è mai stato un cruccio per mia fortuna: mi concentro su altri "difetti" ;)

      Elimina
  2. Già, proprio sul primo punto ci avevo fatto anche un articolo: le ballerine le odio, proprio non le sopporto!! Mi fanno venire la tendinite!! Esattamente come gli zoccoli in legno e le ciabatte rasoterra...
    Questo libro non l'ho letto ma sembra simpatico!!
    P.S. Le scarpe dell'ultima immagine sono orrende, ma chi le ha inventate??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per quanto non mi piacciano, le Birkenstock spopolano enormemente...Gli zoccoli di legnoinvece oggi li trovo scomodisismi ma per anni e anni sono state le mie scarpe dell'estate (con la fascetta rossa) per cui in qualche modo ci sono affezionata...

      Elimina
  3. Mi hai aperto un mondo! ci sono trasmissioni simil tutorial che in mezz'ora hanno rivelato meno di queste tue righe1 metto in wish il libro (e tanta paia di scarpe) ^^
    però..i sandali in inverno,forse un giorno..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma grazie (merito anche del libro eh)!!

      Dai dai : osiamo assieme. Sdoganiamo il sandalo d'inverno!!!

      Elimina
  4. Io sono una donna anomala, sempre sui tacchi da adolescente e all'università...ora da mamma benedico le sneakers e stivali bassi....in estate quasi sempre infradito e i miei piedi ringraziano. I tacchi giusto nelle occasioni e puntualmente li maledico visto che devo correre a destra e a manca dietro le bestiole. Si devo dire che sono molto fescion ;-P Devo leggermi questo libretto, ha anche delle immagini simpatiche però...l'ultima no dai. Chi non conosce le Birkenstock??? Non saranno fighissime ma per i piedi sono una mano santa (un po' come le crocs)...quando proverai i sandali fammi sapere...a me si gela l'alluce solo a pensarci XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non sarai fescion (anche se onestamente ne dubito) però sopravvivere si deve, e comode :D

      Elimina
  5. le scarpe sono per me un modo completamente sconosciuto... ne ho pochissime... questo libro mi servirebbe...
    io non uso né ballerine né tacchi alti, ma solo sneakers!!!
    i tacchi li metto solo in occasione di cerimonie o serate speciali (che in realtà quando mai mi capitano???), mentre le ballerine non mi piacciono proprio!! ne ho solo un paio che mi porto dietro per le cerimonie, ma ne farei a meno!!!

    se non sbaglio oggi hai anche comprato un paio di scarpe, giusto??? ^.^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Serena, ma le scarpe sono un mondo bellissimo e affascinante: vedrai quanto ti divertirai! Io ho giusto due paia di scarpe da corsa ma zero sneakers: non sono mai state il mio stile, nemmeno quando avevo 15 anni :)

      (le scarpe che ho preso ieri sono categoria junkie shoes: un divertissement per una serata, da tenere poche ore)

      Elimina
  6. Mmm... non sono ancora convinta per i sandali in inverno. Con le temperature che ci sono qui temo che anche con le calze di lana mi si staccherebbero tutte le dita dei piedi. Però il ragionamento che c'è dietro non fa una piega!
    Di una cosa sono convinta però: voglio leggere questo libro!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be'...certo se prevedi di stare molto a lungo in strada magari no..però se da casa vai a cena fuori, quanto tempo passerai effettivamente con i piedi al gelo vero??

      (se lo prendi poi fammi sapere eh..)

      Elimina
  7. Ciao Hermosa,
    ho letto il libro e lo trovo una bibbia per le scarpe. Personalmente ho trovato il marchio che fa per me e lì ci lascio centinaia di euro i tacchi loro sono un vero spettacolo ( parlo di Mario Valentino) so che Spora parla di Ferragamo e ti garantisco che oltre a Ferramago ci sono altri due marchi made in Italy sicuri Mario Valentino ( con produzione a Napoli e un negozio a Milano) e Fratelli Rossetti che hanno lo spaccio a Parabiago, vicino alla fabbrica...per il resto lascia perdere sono made in cina, sto parlando di marchi cosìdetti quotati.
    Ti parlo di MV perchè loro studiano la calibratura del tacco e il peso che vi si pone sopra, ho scarpe tacco 10,5 ( al di sopra non vado) con le quali posso camminare tranquillamente e indossare tutta la sera senza avere dolori ai piedi, benedetti artigiani. Baci buona giornata Alex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benedettissimi artigiani, concordo. Io credo, ma ovviamente non sono espertissima, che anche alcuni brand spagnoli conservino un buon livello qualitativo e artigianale...Comunque ultimamente ho preso delle scarpe con mio marito, ovviamente da uomo e ho avuto come l'impressione che in quel campo sia più facile trovare prodotti made in Italy (lui ne ha trovate un paio in pelle/cuoio, made in Italy 100% a 80€-se crediamo all'etichetta) mentre per noi l'invasione delle scarpe-spazzatura è dilagante :(

      Elimina

Instagram