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Hai fatto metà del tuo dovere

maggio 16, 2012
Visto che il post di oggi, per tipo di trucco, mi ricorda sempre gli anni 70, ho pensato di parlarvi di questo bel film del 2010. 

Il titolo originale è Made in Dagenham ma da noi l'hanno tradotto con We Want Sex: delle perversioni e degli incredibili stravolgimenti che si effettuano in questo campo potremo parlare per ore, ma almeno questa volta una minima giustificazione esiste...

La locandina originale

Quella italiana, con una scena tratta dal film


Se oggi siamo lontane dall' avere un uguale trattamento lavorativo solo in pratica, mentre la teoria ci vede pari agli uomini, fino a fine anni 60 non lo eravamo nemmeno teoricamente.

Le 187 operaie dello stabilimento Ford di Dagenham furono quelle che per prime chiesero con il loro sciopero, che bloccò l'intera produzione, un trattamento paritario. Uno sciopero duro e lungo, che vide moltissimi contrari ma anche favorevoli, come la labourista Barbara Castle.



Fu grazie a loro, che nel 1970 nacque l' Equal Pay Act  che vieta ogni discriminazione tra uomini e donne riguardo le condizioni di lavoro E di salario.

Donne normalissime, con i loro figli e mariti, col loro desiderio di un vestito nuovo, con le piccole meschinità, i punti deboli, i sogni e le amarezze. 

E proprio questo è quello che mi è piaciuto di questo film: il raccontare la loro quotidianità, la loro normalità. 

Perchè se ci dicono "le 187 operaie che ottennero l'equal pay act", noi pensiamo a eroine irraggiungibili, miti inarrivabili e crediamo che noi non saremmo mai capaci di ottenerlo. 

E forse è vero, ma solo perchè i tempi e le dinamiche sono cambiate, non perchè bisogna essere eroine per chiedere quello che è un diritto, non un privilegio. Per quello, basta aprire la bocca.


p.s. dalle parti mie, a un marito che vanta il merito di non ubriacarsi, non picchiarti e nientepopodimenoche lavare i piatti come questo, basterebbe rispondere con il titolo di questo post;)  
 

10 commenti

  1. Devo assolutamente guardarlo...sembra molto bello!

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  2. Ho visto il film l'anno scorso e mi è piaciuto molto...per quanto riguarda il titolo,una volta tanto mi piace di più quello di "adozione": quello che mi è piaciuto di più di questa pellicola è il suo non essere un polpettone ma un film che rimane comunque godibilissimo..."frivolo e impegnato" come solo una vera donna sa essere :D

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    1. "come solo una vera donna sa essere "..sante parole!

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  3. Ah...e al maschio di casa,oltre a dirgli "hai fatto metà del tuo dovere",aggiungerei: c'è la lavatrice da stendere! eheh

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  4. Questo film l'ho cercato ovunque per vederlo al cinema ma ovviamente, in Italia, nessuno se le fila certe produzioni. E dire che è un bellissimo film!!!! Mi è piaciuto un sacco!!!
    Ci sarebbe ancora da lottare e da ispirarsi a queste storie visto che la parità spesso e volentieri c'è solo sulla carta!!
    Hermy cara, ne approfitto anche per dirti che se ti va di passare dal mio blog c'è un piccolo premio per te! Un bacione!

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  5. l'ultima scena che hai linkato è la mia preferita del film :)

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    1. Io ho un po' di difficoltà a dire quale scena preferisco,ce ne sono molte. Ma forse è una meno epica, quando alla prima trattativa sindacale lei gli mette sulla scrivania i pezzi di stoffa da assemblare, senza instruzioni, così come li davano a loro e gli chiede di farlo, tanto non è lavoro specializzato....

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  6. o anche quando la moglie del dirigente le fa visita a casa e le dice che quando studiava all'università sui libri di storia si chiedeva come fossero le persone che hanno il coraggio di cambiare il mondo ed ora ne conosceva una...

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