, , , ,

Sono una simpatica squinternata

marzo 23, 2012

La nostra cara Goddesinspired non solo mi ha insegnato nuovi trucchi e riesce a reperirmi profumi fuori produzione, ma mi ha anche ispirato questo post.

Pochi giorni fa lei ha parlato del suo essere pagana, pubblicando una lista di libri: per chi fosse curiosa, questo è il link

Quello che leggerete qui è il commento che stavo per postare: mi sono trattenuta perché mi sono resa conto che davvero era troppo lungo....é lungo perfino come post! Ho tagliato e riassunto moltissimo (no, lo so, non vi sembrerá vero ma è così) ma meno di così non sono riuscita.

A chi di voi arriverà alla fine di questo post, grazie fin da ora.


Io sono sempre stata laica e agnostica. 

Smessi i paroloni vuol dire che credo fermamente che stato e chiesa dovrebbero vivere separati e che, per quanto riguarda l’esistenza di una divinità, una qualsiasi, non solo la cattolica, non credo ci sia una verità data e certa. So per certo che i sistemi religiosi che ho conosciuto fino ad oggi non mi hanno convinta o illuminata.

Dato che sono curiosa come una scimmia, però, ho letto molto: la Bibbia, il Corano, la vita del Buddha. Se mi capitasse sotto mano, leggerei anche un libro di Scientology, ecco.  

Nessuno si senta offeso, ma tutti mi sono sembrati solo romanzi. 

C’è invece un libro, che è anche lui un bel romanzo dal successo planetario (non pietra miliare della fede di miliardi di persone) che mi ha fatto riflettere molto sulla la spiritualità e sul concetto di divino e sacro: “Eat, Pray, Love”.


Quando questo libro ha avuto un successo planetario io l’ho snobbato decisamente. Ancora di più quando ci hanno fatto un film con Julia Roberts e Javier Bardem (vi ci faccio un “a cinema con Hermosa” su questo). 

Ma la scorsa estate cercavo un libro in inglese semplice da leggere e questo mi sembrava accessibile. L’ho preso con lo scetticismo con cui avrei preso un libro di letture per bambini di 5 anni e con lo stesso interesse intellettuale: ero certa che ci avrei trovato maree di luoghi comuni e melensi con un costrutto grammaticale a prova di Hermosa… 

E in effetti, i luoghi comuni melensi ci sono. Ma, inaspettatamente, la storia di questa donna che si rimette in discussione dopo un catastrofico divorzio e, attraverso il classico viaggio di formazione, riscopre se stessa e una sua via per la spiritualità, è stata ricca di spunti per me. 

Vabbè, diciamo la verità: sono stata letteralmente folgorata... chiedete al signor Hermoso, non parlavo che di questo libro e di cosa avevo letto/pensato/sentito!!

Da allora ho letto altri libri, molto più specifici, per cercare di farmi un’idea più precisa. Va detto però che su questo tema ho volutamente evitato ogni tipo di fretta: preferisco che le idee, vaghe e confuse, circolino liberamente e che i miei poveri neuroni le assimilino senza fretta. Insomma, ho seminato, ma sono consapevole che la crescita sarà lenta, un po’ come quelle piane che ci mettono 12 anni a fiorire….

Questo non vuol dire che possa trascurare il mio fiore: praticamente non passa giorno in cui non ci rimugini su almeno un poco. 

E scrivere questo post è sicuramente un passo in più per me: ho sempre invidiato chi riusciva a dire certe cose senza avvertire l’ombra del ridicolo. 

Avete presente quelle pazze, esaltate, simpatiche squinternate che sostengono serenamente le loro idee, senza curarsi dello sguardo di disapprovazione/simpatia/compassione degli altri??  

Ecco, io temevo di fare quella fine lì, di entrare a far parte delle “simpatiche sciroccate”. E quindi, pur avendo iniziato a pensare certe cose, le ho condivise solo con il signor Hermoso (che infatti non mi ha risparmiato sguardi perplessi).

Fino ad oggi. Perché oggi lo dico anche a voi. E dire una cosa a voce alta la rende più vera, sempre.

Ho scoperto che ci credo all’esistenza del sacro e ce l’ho una divinità da pregare. 

Ci credo davvero a una forza sovrannaturale, non spiegabile razionalmente, che può guidarmi e farmi diventare migliore e che governa il mondo, seguendo disegni che a volte mi sono incomprensibili.

Ce l’ho anch’io una mia religione. Ce l'ho sempre avuta ma non lo sapevo (qui potete iniziare a guardarmi strano).
In comune con le altre religioni anche di questa divinità non ci sono prove fisiche certe, ma solo circostanziali e consequenziali. A chi mi chiederà il motivo della mia fede dovrò sempre, alla fine, dire che ci credo perché voglio, perché è così, perchè sento che è la cosa giusta per me.

Anche il suo nome è invocato spesso invano e viene usata come alibi per azioni indegne e feroci che non hanno niente a che vedere con lei. La si manipola e la si distorce, ma tutti l’abbiamo incontrata almeno una volta nella vita, sotto le forme più disparate e inaspettate, e l’abbiamo sempre riconosciuta.  

A differenza delle altre religioni non ha rituali pre-fissati da seguire, non giudica e non promette pene o premi futuri, le ci si può rivolgere in ogni dove e vestiti come vi pare e piace, anzi, molte volte le ci si rivolge perfettamente svestiti (qui è previsto che mi guardiate peggio).

E’ unica per tutti gli esseri viventi, ha molte forme, crea alleanze e coppie inedite: ai suoi occhi, e quindi ai miei, sono tutte sacre e da celebrare.

E assume infiniti nomi: quello con cui la chiamo io è amore.  
(e qui avete due scelte: darmi della simpatica squinternata o provare a pensarci sul serio) 

13 commenti

  1. Prego.
    Perché si, ho letto fino alla fine e con molto interesse. Anche io credo nell'amore e ci crederò sempre, non l'ho mai paragonato ad una religione ma in tal caso potrei dire che è quella che sento più fortemente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nemmeno io ci avevo mai pensato prima di questo libro: ci insegnano a pensare secondo schemi prefissati ed è difficile uscirne fuori:)

      Elimina
  2. è la stessa divinità a cui credo io...

    RispondiElimina
  3. "Avete presente quelle pazze, esaltate, simpatiche squinternate che sostengono serenamente le loro idee, senza curarsi dello sguardo di disapprovazione/simpatia/compassione degli altri?? "

    è quando riesci a entrare a far parte di queste simpatiche squinternate che non si curano degli sguardi di disapprovazione che inizi a essere im pace con te stessa e con il mondo ;) Si vive meglio ad essere così!
    Mi piace moltissimo questo post e ti dò perfettamente ragione, non si può spiegare perchè si ha fede in qualcosa, è semplicemente qualcosa in cui si crede e basta perchè ne abbiamo bisogno e perchè ci dà una sensazione di benessere e leggerezza, perchè sentiamo che deve essere così punto e basta!

    RispondiElimina
  4. Lungo è lungo, ma anche tanto bello, un post profondo. Bene, io credo, credo in Dio con tutto il cuore, ma evito la chiesa come la peste, mi sono sposata in comune proprio per questo, Dio era anche lì, con me. La religione, il credere in qualcosa che ci dia forza e speranza è la cosa più giusta del mondo, tu credi in qualcosa che chiami Amore e fai bene, tirando le somme è esattamente quello in cui tutti dovremmo credere, e non ti guarderò con occhi strani, ognuno è libero di credere in ciò che lo rende felice, qualsiasi essa sia.

    RispondiElimina
  5. Dopo torno a leggere il post ma adesso ti avviso che c'è un premio per te sul mio blog!

    RispondiElimina
  6. Come promesso ecco di ritorno dopo aver letto tutto di un fiato le tue splendide parole e per dirti che la penso esattamente come te. Sinceramente io non ho mai capito di che religione sono, credo che esista un qualcosa di superiore che veglia su di noi e credo che allo stesso tempo esista la controparte cattiva e quindi in questo caso c'è chi lo può interpretare come Dio ed il Diavolo oppure come preferisco io, sono semplicemente l'Amore e l'Odio. Faccio parte delle simpatiche squinternate dopo queste frasi ma ne sono felice perché sono me stessa e non sono omologata alla massa.

    RispondiElimina
  7. Ma quanto splendide siete mie bellissime simpatiche squinternate???? Vi bacio tutte fortissimo!

    RispondiElimina
  8. Ma perché non ho letto questo post quando è uscito???
    Sono arrivata qui dal tuo ultimo "al cinema con Hermosa". E adesso ho un'irrefrenabile voglia di leggere questo libro! La prima volta che vado in biblioteca lo prendo assolutamente, perché voglio approfondire questa cosa dell'amore... leggendo il tuo post, infatti, mi sono accorta che questo tuo pensiero non mi è nuovo... perché è anche un po' mio.
    Comincio a meditarci un po' su.

    RispondiElimina
  9. Oh, anche io credo nell'Amore, solo che mi sento un filo più tradizionalista.
    Io, purtroppo o per fortuna, credo che l'Amore sia un dono che facciamo noi agli altri e a noi stessi, ma che ci viene fatto da Qualcuno, che io vedo nell'uomo che si è fatto inchiodare su una croce.
    Molti lo trovano stupido o "senza riflessione", come se avessi preso per già dato quello in cui credono anche i miei. In realtà ci rimugino spesso sopra.

    E non ho assolutamente visioni razziste, o come si dica non lo so, non credo che il mio Dio sia migliore di Allah o di Calì, anzi, credo che tutti siano la stessa Forza, solo vista da diversi punti di vista.
    Io sono Valeria, ma per molti sono Vale, per altri la bagnina, per altri ancora quella che in treno è sempre a leggere, ma io sono io.

    Non ho letto "Mangia prega ama", ma lo farò!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuta. Non importa il tuo nome, ma il tuo sorriso :)

      Elimina

Instagram